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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

mercoledì 17 giugno 2009

Contributi 120 - Il bambino di colore e la discriminazione del “clinicamente corretto”

da Il Sussidiario

Carlo Bellieni
mercoledì 17 giugno 2009
In Irlanda una coppia ha concepito in vitro un bimbo, ma per errore l’ospedale avrebbe usato spermatozoi di un donatore africano, determinando la nascita di un bimbo dalla pelle scura.
Il fatto di cronaca dello scambio di spermatozoi in una fecondazione in vitro non è nuovo e sarebbe preoccupante etichettarlo come l’ennesima prova dei limiti della fecondazione in vitro, perché sarebbe considerare “un fallimento” aver avuto un figlio di colore: sarebbe stato un fallimento clinico se la coppia avesse usato il proprio seme e questo fosse stato scambiato con quello di un estraneo, ma qui già si sapeva che il seme non era del padre. Quindi qui l’unico “nocumento” è il colore della pelle, e ci rifiutiamo di pensarlo come tale.
Quello che ci preoccupa allora è che qualcuno si inalberi perché la “richiesta su misura” non sia riuscita. Quello che colpisce è infatti la reazione: si voleva il figlio uguale a sé e ora si è persi, disorientati. Il padre dice che l’errore ha fatto nascere un figlio con la pelle scura che soffrirà perché sarà trattato in maniera discriminatoria dagli altri bambini. Ma ci riesce difficile credere che in Europa oggi qualcuno venga bullizzato per il colore della pelle. In Italia non accade e se accade chi ci prova viene giustamente punito. Nel civile Regno Unito le cose starebbero peggio che da noi?
Altro segnale di disorientamento è sentir dire che «alla madre viene chiesto se ha avuto una relazione con un altro uomo, mentre il padre teme che quando dirà la verità al bambino questi la rifiuterà». Ma oggi è normale vedere coppie con figli di etnia diversa per le possibilità adottive; e non c’è angoscia nello spiegare al figlio – vedi gli adottati – che i suoi genitori non sono precisamente il suo papà e mamma.
Dunque il segnale di disorientamento dei genitori al non veder corrisposte le proprie aspettative emerge chiaro.
In fondo il caso è solo la storia di un bambino “speciale” e dei problemi di suo padre che lo voleva diverso. In realtà dire “solo” è riduttivo: è un film già visto: quanti padri hanno avuto figli “speciali” e quanti sono rimasti delusi… ma pensavamo che avere un figlio “diverso” e viverlo come una delusione fosse un film del secolo scorso.
Insomma, il problema della fecondazione in vitro fa emergere un problema ben più grave: il figlio su misura: si sceglie il sesso, l’incarnato e si eliminano senza ripensamenti quelli che non ci sono venuti bene! O si denuncia. Ma cosa c’è di strano, dato che questo è il criterio con cui, in maniera “meno sottile” si eliminano i figli non voluti o venuti “male” dopo una ricerca al setaccio (screening) prenatale, mentre ormai stanno crescendo nell’utero di mamma? La fecondazione in vitro è solo un segno: il problema vero è più sotto.

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