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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 29 giugno 2009

Contributi 126 - Nell’Anno sacerdotale, imitare san Paolo nella passione per Cristo e per il Vangelo

Papa: Nell’Anno sacerdotale, imitare san Paolo nella passione per Cristo e per il Vangelo Benedetto XVI fa un bilancio positivo per l’Anno Paolino che si conclude stasera. Ma san Paolo è un modello per i sacerdoti anche nell’Anno sacerdotale appena iniziato. Un saluto al parroco e ai fedeli di Lattakia (Siria). Stasera il pontefice presiede i vespri nella basilica di san Paolo Fuori le Mura, insieme ai rappresentanti del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.

Città del Vaticano (AsiaNews) – A conclusione dell’Anno Paolino, con i vespri di stasera nella basilica di san Paolo Fuori le Mura, Benedetto XVI traccia un bilancio di questo anno dedicato alla riscoperta dell’apostolo Paolo e all'Angelus di oggi lo addita come modello anche per l’Anno sacerdotale appena iniziato.
Benedetto XVI presiederà i vespri nella basilica che conserva il corpo dell’apostolo, alla presenza di alcuni rappresentanti del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I.
L’Anno Paolino, voluto dal papa a ricordo del 2 mila anni dalla nascita dell’apostolo di Tarso, "è stato un vero tempo di grazia in cui, mediante i pellegrinaggi, le catechesi, numerose pubblicazioni e diverse iniziative, la figura di san Paolo è stata riproposta in tutta la Chiesa e il suo vibrante messaggio ha ravvivato ovunque, nelle comunità cristiane, la passione per Cristo e per il Vangelo".
Ma l’apostolo Paolo costituisce anche "un modello splendido da imitare" anche durante l’Anno sacerdotale, iniziato lo scorso 19 giugno per rafforzare "l’impegno di interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi".
Paolo di Tarso è da imitare soprattutto "nell’amore per Cristo, nello zelo per l’annuncio del Vangelo, nella dedizione alle comunità, nella elaborazione di efficaci sintesi di teologia pastorale".
"San Paolo – continua il pontefice - è esempio di sacerdote totalmente identificato col suo ministero – come sarà anche il Santo Curato d’Ars –, consapevole di portare un tesoro inestimabile, cioè il messaggio della salvezza, ma di portarlo in un ‘vaso di creta’ (cfr 2 Cor 4,7); perciò egli è forte e umile nello stesso tempo, intimamente persuaso che tutto è merito di Dio, tutto è sua grazia. ‘L’amore del Cristo ci possiede’ – scrive l’Apostolo, e questo può ben essere il motto di ogni sacerdote, che lo Spirito ‘avvince’ (cfr At 20,22) per farne un fedele amministratore dei misteri di Dio (cfr 1 Cor 4,1-2): il presbitero deve essere tutto di Cristo e tutto della Chiesa, alla quale è chiamato a dedicarsi con amore indiviso, come uno sposo fedele verso la sua sposa".
È la quinta volta in pochi giorni che Benedetto XVI ritorna a sottolineare l’importanza dell’Anno sacerdotale e il desiderio che esso rinnovi la vocazione dei presbiteri. Questo periodo, messo sotto la protezione del Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, "non mancherà di recare tanti benefici al popolo cristiano e specialmente al clero".
Rivolgendosi alle migliaia di pellegrini radunati nella piazza san Pietro, il pontefice ha così concluso la sua riflessione prima dell’Angelus: "Cari amici, insieme con quella dei santi Apostoli Pietro e Paolo, invochiamo ora l’intercessione della Vergine Maria, perché ottenga dal Signore abbondanti benedizioni per i sacerdoti durante questo Anno Sacerdotale da poco iniziato. La Madonna, che san Giovanni Maria Vianney tanto amò e fece amare dai suoi parrocchiani, aiuti ogni sacerdote a ravvivare il dono di Dio che è in lui in virtù della santa Ordinazione, così che egli cresca nella santità e sia pronto a testimoniare, se necessario sino al martirio, la bellezza della sua totale e definitiva consacrazione a Cristo e alla Chiesa".
Fra i pellegrini, erano presenti anche il parroco e i fedeli della comunità dell’Annunciazione dell’Eparchia di Latakia-Siria della Chiesa Siro–Maronita, ai quali il papa ha dedicato un saluto speciale.
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