La trasfigurazione di Gesù Cristo è un grande insegnamento per noi, giacché anche noi dobbiamo trasfigurarci per Lui ed in Lui in novelle creature. Egli ci ha già redenti e la sua misericordia ci ha arricchiti, ma noi dobbiamo accoglierla e renderla vita della nostra vita per i Sacramenti, e soprattutto per la SS. Eucaristia. L’Altare e il monte sul quale dobbiamo ascendere pregando e dove, ricevendo dobbiamo trasfigurarci.
Egli viene in noi e ci trasfonde la sua vita; in quei preziosi momenti noi rifulgiamo innanzi a Dio, e, se potessimo scorgere sensibilmente quello che accade in noi, ci vedremmo tutti luce e splendore in un mondo che giace perennemente nella notte del peccato. Le nostre potenze interne sono e dovrebbero essere testimoni e adoratrici del prodigio di amore che in noi si compie, ma dolorosamente sono come assonnate, e poco o nulla se ne accorgono. Occorre risvegliarle perché sappiano farsi vivificare ed attirare soprannaturalmente. A somiglianza di Pietro, il nostro durissimo cuore pretende solo un tabernacolo di felicità ed accoglie Gesù nella speranza di beni terreni; ma, come Pietro, il nostro cuore non sa quello che desidera e dice, perché non pensa che noi non siamo di questo mondo.
È buona cosa per noi lo stare qui, disse S. Pietro, e si capisce bene; ma aveva egli dimenticato la grande lezione di Gesù sul rinnegamento di sé e sul portare ogni giorno la Croce? Non si giunge all’eterna pace ed all’eterna trasfigurazione se non si è prima trasformati dalla prova e dal dolore. Nella prova purificante il nostro spirito s’illumina e gli abiti interiori dell’anima s’imbiancano; l’anima allora conversa nei cieli e diventa veramente figliuola adottiva di Dio, per Gesù Cristo ed in Gesù Cristo.
Pensiamolo bene: il nostro monte di trasfigurazione e il Calvario giornaliero della vita e dobbiamo essere grati al Signore quando ci fa degni di portarci su questa santa altura che eleva veramente la nostra vita. È buona cosa per noi lo stare nelle altezze della divina Volontà, poiché compiendo ciò che Dio vuole diventiamo oggetto della sua compiacenza. O nel fervore, o nella gioia, o nell’aridità, o nelle pene, come a Dio piace, perché Egli solo conosce quello che ci è utile per trasfigurarci in cantici viventi della sua gloria.
O mio Signore, traimi sempre dove Tu vuoi, fa’ che io compia ciò che a Te piace, inebriami della tua Volontà e rendimi in essa novella creatura rifulgente del tuo amore.
(Don Dolido Ruotolo)
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..