Vi presento un nuovo testo di Don Luciano che trovo molto adatto come spunto per vivere questa Quaresima:
Alcuni amici appartenenti a una Congregazione religiosa che opera qui in Kenya mi hanno invitato a pranzo. Di solito non mi aspetto di essere ispirato mentre mangio, ma quel giorno vidi qualcosa che mi diede da pensare, tra una forchettata di riso e la verdura. C'era un poster sbiadito alla parete, messo lì chissà quanto tempo prima. Era la foto di due scalatori vicini alla vetta di una cima alpina da brivido, in pieno sforzo per raggiungerla. Ma era la scritta sotto quella che mi colpì. "Una conquista senza rischio è un trionfo senza gloria".
E' una frase che va bene non solo per gli scalatori - ma per qualsiasi cosa per cui sia degno vivere. Se non c'è rischio non c'è nemmeno una vittoria significativa, e allora è un trionfo senza gloria. Poco rischio, poco profitto. Alto rischio, alto guadagno. E' un principio che è il motore della grandezza spirituale - o della mediocrità spirituale.
Nel libro dei Numeri, al capitolo 13, la conquista da fare non era una montagna - era la Terra Promessa, la terra di Canaan, che Dio aveva promesso al suo popolo Israele. Solo che era abitata da tribù guerriere che non avevano nessuna intenzione da darla agli Israeliti. E Israele può sperimentare tutto quello che Dio ha promesso loro, solo se confida in Lui al punto tale da correre un grande rischio. E anche per te vale la stessa identica cosa.
Erano stati inviati dodici esploratori in avanscoperta nella terra di Canaan, ed essi ritornano esaltando la favolosa bellezza e la fertilità di quella terra. Ma dieci di quegli esploratori hanno deciso di focalizzare la loro attenzione sul rischio, mentre gli altri due sul Signore, che aveva promesso loro quella terra. La faccenda finisce con il coinvolgere tutto il popolo di Israele: ha più importanza il rischio che si corre o le promesse che ci ha fatto il Signore? Leggiamo quanto sta scritto in Numeri 13,30 e seguenti.
«Caleb [uno dei 12 esploratori] calmò il popolo che mormorava contro Mosè e disse: "Andiamo presto e conquistiamo il paese, perché certo possiamo riuscirvi". Ma gli uomini che vi erano andati con lui dissero: "Noi non saremo capaci di andare contro questo popolo, perché è più forte di noi". Screditarono presso gli Israeliti il paese che avevano esplorato, dicendo: "Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti; tutta la gente che vi abbiamo notata è gente di alta statura; vi abbiamo visto i giganti, figli di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste e così dovevamo sembrare a loro"».
Magari ti ricordi anche come è andata a finire. Il popolo di Israele ha preferito dare ascolto ai dieci esploratori che dicevano: "Il rischio è troppo alto". E nessuno di loro vide la Terra Promessa. Hanno scelto quello che era sicuro, e sono finiti vagabondando per 40 anni nel deserto. Molti di noi hanno fatto nella loro vita scelte simili a quelle di Israele. E siamo vissuti abbastanza per vederne le stesse tragiche conseguenze.
Forse in questo periodo della tua vita il Signore ti sta chiedendo di seguirLo in un territorio rischioso. Se gli obbedisci forse devi andare incontro a un rischio finanziario, a un rischio geografico, a un rischio sociale, al rischio di un figlio in più, o fare qualcosa che ti scaraventa fuori dal tuo confortevole nido. Di fatto, ogni obbedienza seria al Signore comporta sempre un rischio. Ma il grande pericolo non sta nel seguire il Signore in territori "rischiosi"; il grande pericolo è nel non obbedire al Signore perché non vuoi rischiare. Non arriverai mai sulla cima della montagna. Ti perdi il meglio che Dio ha in serbo per te.
Forse ti sei piazzato nel tuo piccolo campo-base ai piedi della montagna. Sei al sicuro, ma non godrai mai della visione che puoi avere dalla vetta se rimani dove sei sempre stato. Puoi rischiare senza paura se ti rendi conto che le situazioni non dipendono da te - sono nelle mani del Signore, che è con te dovunque tu vada. Te lo ha promesso Lui stesso: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra... Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Matteo 28,19.20). Rischiare vuol dire essere generosi con il Signore perché ci si fida di Lui. Egli è con te anche se ti sta guidando in territori che ti sembrano poco sicuri.
La conquista, il trionfo, la gloria di vivere con Gesù è per quelli che sono disposti a rischiare!
Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto
don Luciano
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..