Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

mercoledì 4 agosto 2010

In Catalogna la vita di un bambino vale meno di una corrida (Contributi 350)

Propongo da IlSussidiario un articolo di Gianfranco Amato:

Dal primo gennaio 2012 in Catalogna non si potrà più assistere alle corride. Con una storica decisione, il parlamento di quella regione iberica ha cancellato la plurisecolare “fiesta”, tra un mare di infuocate polemiche.
Confesso che la questione non mi ha appassionato più di tanto. Non vi è dubbio che si tratti di un espectáculo de sangre, ove la violenza gioca un ruolo determinante, ma è anche vero che esso discende direttamente dalla tauromachia conosciuta già nel II millennio a.C., ed è indissolubilmente legato alla storia, alla tradizione ed alla cultura mediterranea del popolo ispanico. E, forse, è pure vero che è meglio veder morire un toro nell’arena che in un mattatoio.
Ciò che più mi ha colpito di questa notizia, in realtà, sono state alcune affermazioni rese nella foga dagli abolizionisti. Soprattutto quelle di autorevoli esponenti politici delle istituzionali catalane.
Si è parlato di inaudita barbarie, di incivile brutalità, di disumana efferatezza, di crudeltà sanguinaria.
Si è persino arrivati a paragonare - alquanto impropriamente - i poveri tori ai martiri cristiani dati in pasto alle fameliche belve nei circhi romani, durante le persecuzioni.
L’espressione che più ha attirato la mia attenzione, però, è stata quella secondo cui la corrida incarna un’odiosa forma di violenza nei confronti di esseri innocenti e indifesi. Qualcosa non quadra.
La Catalogna, infatti, è la regione che non solo registra uno dei tassi di aborto più elevati d’Europa, ma anche quella in cui tale pratica avviene spesso fuori dai limiti della legalità e con modalità alquanto barbare. Fece scalpore, ad esempio, qualche anno fa, l’episodio degli aborti su feti di sette e otto mesi compiuti con iniezioni letali.
Allora, diversi medici di cliniche barcellonesi furono denunciati alla magistratura, e grazie alle perquisizioni eseguite dalla Guardia Civil nelle cliniche del gruppo Cidemex-Tcb - che portarono all’arreso di sei medici, fra cui il responsabile Carlos Morin -, fu scoperto un verminaio di orrori nella pratica sistematica di aborti illegali su pazienti provenienti da tutta l’Europa.
Oggi il fenomeno dell’aborto è giunto al punto che, per evitare il collasso negli ospedali, l’Assessorato alla Sanità della Catalogna ha deciso di consentire l’assunzione della pillola RU-486 a domicilio, entro la settima settimana di gestazione. La decisione si è imposta a seguito della nuova legge sulla salute sessuale e riproduttiva che ha introdotto l’obbligo di garantire in tutte le strutture sanitarie pubbliche l’interruzione volontaria della gravidanza, finora praticata, nel 98% dei casi, in cliniche private.
Tale obbligo comporterà, stando alle stime ufficiali rilasciate dall’Assessorato alla Sanità e pubblicate da El Periódico de Catalunya, un ulteriore aggravio di 26.000 interventi ginecologici abortivi all’anno, rispetto a quelli attualmente praticati.
Gli ospedali catalani non sono in grado di resistere a un simile tsunami, per cui le autorità sanitarie hanno deciso di consentire la distribuzione, nei quarantadue centri regionali di assistenza sessuale, della pillola RU-486 alle donne che intendono interrompere la gravidanza a domicilio.
Dallo scorso 5 luglio si può quindi facilmente reperire, nei quarantadue centri regionali di assistenza sessuale, la “pastilla para abortar”, e procedere all’interruzione fai da te.
L’obiettivo dichiarato è quello di promuovere l’aborto farmacologico, come ha chiaramente affermato Joaquin Calaf, responsabile del servizio di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Sant Pau di Barcellona, il quale ha parlato di «uno strumento incruento che le donne possono utilizzare in casa e in forma privata».
Come si vede sul concetto di crudeltà, e su cosa possa definirsi cruento o incruento, le autorità pubbliche catalane hanno opinioni molto soggettive.
È infatti cruento lo spettacolo in cui si uccide un animale, ma è incruento il micidiale veleno con cui si elimina un essere umano.
Joaquin Calaf ci deve poi spiegare perché i tori si possano considerare esseri innocenti e indifesi, mentre i bimbi nel grembo di una madre no.
C’è, invece, una risposta per coloro che hanno esultato all’abolizione della corrida, ritenendo che in questo modo si potrà attenuare o addirittura disinnescare la componente di violenza che caratterizza la società catalana.
La risposta la affido volentieri alle parole pronunciate due anni fa, lontano dalle polemiche sulla corrida, dal Presidente dell’Asociación de Médicos Cristianos de Cataluña, Fernando García-Faria: «È proprio con l’aborto che la violenza si produce al primo stadio della vita e viene poi diffusa in tutta la società».
Parole rimaste, purtroppo, inascoltate.
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6 commenti:

  1. Mi chiedo come la cattolicissima Spagna si sia ormai ridotta a simili nefandezze. poi dicono che Satana non esiste, ma queste cose di chgi sono opera? Come fa una madre a sbarazzarsi di una creatura che porta in se da mesi? Sono cose che mi fanno rabbrividire, e penare che a me è morto un figlio che ora avrebbe 24 anni e che mi è morto a si mei di vita per problemi dovuti alla sua nascita prematura, e quanto soffro ancora. E queste donne buttano un figlio come fosse un paio di scarpe usate e vecchie, che tristezza. credo che a Dio tutto questo gridi vendetta e che umanità si pensa di avere andando avanti in questo modo? Che Dio ci perdoni.

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  2. Certe cose sono opera di satana che, trovando il cuore dell'uomo lontano da Dio, riesce facilmente nel suo intento...Il degrado morale a cui stiamo assistendo oggi è visto come conquista di libertà, ma non abbiamo ancora capito che la vera libertà sta nel fare la volontà di Dio non nel seguire una certa mentalità "moderna"...preghiamo anche per la Spagna!

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  3. Che questo si opera di satana è evidente, che lo strumento sia la massoneria che governa (e non solo in Spagna) e muove le fila.
    A noi non resta per pregare perchè l'amore a Cristo in ogni situazione torni ad essere sentimento diffuso e condiviso.
    Sono personalmente vicino a Elisabetta per il figlio perso e anche a Marina come ho avuto modo di dirle in altra sede.
    La vera libertà è proprio nel seguire Dio e in questo sta anche la pienezza e la verità di sè.

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  4. Che Dio sia sempre con noi e ci guidi questo è fuori di ogni dubbio almeno Cattolico Cristiano come lo sono io dalla nascita.Qui però ci troviamo difronte a uomini senza scrupoli che per amore del denaro e per accumulare a dismisura non usano nè limiti nè freni nè scrupoli.Non c`è la presenza di satana se non in senso metaforico e per me che vivo ed amo Barcelona è davvero una pietra in faccia,una coltellata alla mia sensibilità,una vergogna che le Autorità preposte dovrebbero far fronte con politiche severe ed esempi da far da deterrente. Nè Dio,nè Satana possono niente davanti professionisti senza scrupoli che si approfittano della debolezza e delle situazioni angosciose di altrettanti esseri umani in serie difficoltà

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  5. Ringrazio l'amico catalano per le sue parole anche se personalmente non le condivido al 100%. E' comunque una testimonianza di amore ai valori cristiani e alla sua città. Sicuramente Dio che ama l'uomo si ferma rispettosamente davanti al suo rifiuto, il diavolo probabilmente odiando l'uomo fa qualcosa per incrementare la tendenza umana a farsi male da solo.......

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  6. Quel bambino morto... :-(
    SG

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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