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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

mercoledì 25 agosto 2010

Marija Judina la pianista immortale (Contributi 364)

lunedì, 23 agosto 2010 (ZENIT.org)

Questo lunedì, al Meeting di Rimini, è stata rappresentata con una piècè teatrale con relativo concerto, la storia di Marija Judina, una delle più grandi pianiste russe del ventesimo secolo.

Le cronache raccontano che nel 1943, in pieno conflitto mondiale, il dittatore sovietico Josef Stalin ascoltò alla radio il Concerto K 488 di Mozart e ne rimase folgorato.
L’esecuzione è magistrale, Stalin ne chiese la registrazione, ma l’esecuzione era stata eseguita in diretta.
I funzionari del Partito fecero in modo che la Judina venisse convocata d’urgenza e passasse la notte a suonare per registrare il Concerto.
In questo caso Stalin si mostrò generoso e fece avere 20.000 rubli alla pianista, una cifra enorme per quei tempi.
Ma Marija Judina non era una semplice esecutrice, e compì un gesto incredibile per coraggio e per fede.
La Judina scrisse a Stalin: “La ringrazio. Pregherò giorno e notte per Lei e chiederò al Signore che perdoni i Suoi gravi peccati contro il popolo e la nazione. Dio è misericordioso la perdonerà. I soldi li devolverò per i restauri della Chiesa in cui vado”.
L’affronto contro il dittatore fu grande, e la Judina era già avversata dal regime, ma Stalin non la punì, ed anzi si racconta che quando fu trovato morto nella sua stanza, nel giradischi c’era proprio il concerto di Mozart eseguito dalla Judina.
Di famiglia ebrea non praticante Marija Judina si convertì al cristianesimo a vent’anni e da quel momento visse coerentemente con la sua fede, raggiungendo anche l’eccellenza in campo musicale.
Si racconta che dopo un concertò scappò precipitosamente per portare i viveri ad una famiglia di poveri.
Padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana al “Meeting Quotidiano” del 23 agosto ha detto che Marija Judina “non è un esempio isolato, è piuttosto una delle espressioni del cristianesimo sopravvissuto al potere sovietico”.
“Era contraria a una sottomissione irragionevole come chiedevano le direttive del partito” e – ha aggiunto padre Scalfi – “uno degli aspetti più affascinanti di questa artista, insieme al suo impegno a non fermarsi solo a sottolineare il male della dittatura, ma a voler lavorare per la positività di un mondo nuovo”.
Per la sua libertà e per la sua fede, la Judina venne avversata dal regime che nel 1930 la cacciò dal Conservatorio dove era docente. Ma il regime dittatoriale non riuscì a impedirle di suonare, e tutti, anche Stalin, la rispettavano per le sue qualità artistiche.
Il pezzo teatrale con concerto “Marija Judina, la pianista che commosse Stalin”, è stato organizzato dalla fondazione Russia Cristiana, con la regia di Andrea Chiodi.
La Judina era interpretata da Angela Demattè, Premio Riccione 2009 per la drammaturgia, mentre l’esecuzione musicale è stata affidata a Victor Derevianko e Marina Drozdova, allievi di Marija Judina.


Suggerisco anche di vedere un'intervista pubblicata su il Sussidiario di cui riporto solo l'introduzione:
«Personalità d’artista inconfondibile e grande. Balzana solo secondo il metro con cui il pacifico borghese giudica colui che batte i sentieri tortuosi invece delle vie maestre e spianate». Chi scrive, in un suo vecchio saggio, è il critico musicale Piero Rattalino, una vita intera dedicata alla storia dell’interpretazione pianistica, del pianoforte e dei più grandi concertisti. Il soggetto in questione però, non ha la stessa fama di Artur Rubistein, Vladimir Horowitz o di Arturo Benedetti Michelangeli. Stiamo parlando di Maria Judina, pianista russa dalle doti straordinarie, nata nel 1899 e scomparsa nel 1970, ma oggi praticamente dimenticata in Occidente.

In occasione del Meeting di Rimini di quest’anno, che dedica a questa figura una mostra e un ambizioso spettacolo teatrale, IlSussidiario.net è tornato a intervistare il M° Rattalino, per cercare di cogliere «quei frutti selvatici che non si trovano sulla via maestra, ma di cui la Judina andava pazza».
Circa trent’anni fa, nel suo libro “Da Clementi a Pollini”, Maria Judina trovava posto in un capitolo chiamato non a caso “Immortali in incognito”.
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