Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

venerdì 27 agosto 2010

L’esempio di Madre Teresa (Articoli 23)

In occasione del primo centenario della nascita di Madre Teresa ecco un articolo di Padre Bernardo Cervellera tratto da Asia News:

Un dono inestimabile per la Chiesa e il mondo: così Benedetto XVI ha definito la vita di Madre Teresa nel suo messaggio di “partecipazione spirituale” all’inizio dell’Anno speciale per il centenario della nascita della beata di Calcutta.

Ad AsiaNews noi temiamo però che questo “dono inestimabile” rischia di non essere valorizzato a pieno né dal mondo, né dalla Chiesa. Già i (pochi) resoconti sul centenario pubblicati dai media tendono a sottolineare in prevalenza l’aspetto sentimentale del ricordo di questa donna, che ha vissuto fra le fogne di Calcutta e i palazzi di principesse e capi di Stato. Agli occhi di molti – forse anche cristiani - la sua generosità appare immotivata, ammirevole, ma impossibile da imitare; i suoi metodi di affronto della povertà e della malattia sorpassati e anzi controindicati.
Insomma il ricordo di Madre Teresa è come quello di nostra nonna, una specie di favola bella, che ci ridà il gusto di un’infanzia perduta, delle speranze degli anni ’80 quando sembrava che il mondo potesse cambiare per il suo eroismo. Ma proprio questo eroismo, a noi emancipati e scientifici del XXI secolo ci sembra ormai sorpassato.
E invece no.
Le proposte vissute da Madre Teresa sono una buona soluzione anche alle crisi del mondo contemporaneo. La madre di Calcutta ha curato malati terminali, lebbrosi, tubercolotici, di Aids (la prima a prenderseli in casa, mentre nel mondo li si isolava). Ciò è avvenuto non per uno slancio irrazionale, ma con un amore che univa scienza e sapienza.
Ancora oggi le missionarie della Carità studiano medicina, infermieristica, gli ultimi ritrovati della medicina, ma sanno offrire tutte queste cure trattando il malato come persona e non come oggetto o un peso.
L’impegno di Madre Teresa a combattere l’aborto con le adozioni gli ha attirato le ire di molti, anche in organismi internazionali che dovrebbero proteggere la madre e l’infanzia. La Madre è stata spesso accusata di “viziare i poveri”, lasciando senza freni (abortivi) la crescita della popolazione. Mi chiedo se non è però più realista la posizione di Madre Teresa, che si affida alle adozioni e ai metodi naturali, senza ammazzare nessuno, piuttosto che la posizione di quei medici che da una parte praticano l’aborto e dall’altra “viziano i ricchi” usando la medicina per maternità in tarda età, o scegliendo per la fecondazione i cromosomi migliori come al mercato.
D’altra parte, ai vari responsabili che si occupavano della povertà “in generale”, dai loro uffici e organizzazioni – anche cattoliche – Madre Teresa ha sempre detto: “Venite a toccare i poveri”. E questa esperienza diretta è il miglior bagaglio per l’uso della scienza e della sociologia.
Vale la pena citare qui anche il suo impegno per la pace vivendo sulle frontiere del Libano, dell’Iraq, dell’Azerbaijan. O la sua speciale “teologia della liberazione” che invece di programmare il bene per il futuro, dava ai poveri subito, oggi, dignità e nutrimento. E ha insegnato a tutti che la persona bisognosa davanti a me è più importante del mio progetto, anche il più intelligente.
È importante citare un ultimo aspetto: quello di fare le cose “per Gesù”. Per noi cattolici che rischiamo di assorbire l’aria “post-cristiana” del mondo, vi è il forte rischio di ridurre la fede a piccoli valori borghesi, ad alleanze politiche, a ricerche di potere (“a fin di bene”, naturalmente!).
Con i suoi rosari, adorazioni e messe, Madre Teresa ci ha insegnato che tutte le attività nascono dalla gratitudine a Gesù Cristo.
E questo amore solo - non un’emozione momentanea - spinge a offrire la vita per sempre nella gioia.
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altri articoli:
Come Madre Teresa amiamo Cristo nei Suoi poveri
2 da Madre Teresa ho imparato a non lamentarmi di nulla
3 la missione “precaria”di Madre Teresa
4 Il Dalai Lama indicava ai buddisti la via di Madre Teresa
5 Madre Teresa: un raggio di speranza per i poveri dell’India
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