Una nuova meditazione di Don Vincenzo Carone:
La disubbidienza a Dio non è quella che noi pensiamo: io ti dico di non andare e tu vai; Dio non parla con noi come io parlo con te, ci ha detto come dobbiamo usare tutto quello che ci ha dato, la sua volontà la sentiamo nella nostra natura umana e nella nostra coscienza.
La meditazione è la preghiera mentale che si forma e sviluppa sul confronto tra la parola di Dio e il nostro comportamento. Quando tu strapazzi i beni e i valori materiali e spirituali nella convinzione che sei libero di fare quello che ti pare e piace, tu hai sottomesso te stesso al tuo IO e non ti sei piegato umilmente alla volontà di Dio, la conclusione di questo processo è la perdita della vita divina, la quale se non viene ricuperata con l´aiuto di Cristo, ti verrà a mancare quando ti troverai davanti al giudizio di Dio.
Nella disubbidienza c´è la rinunzia a Dio e al Regno dei Cieli, gli atti di disubbidienza a Dio formano in te i vizi i quali sono delle abitudini cattive; questi vizi costituiscono un ostacolo reale se tu mediante il pentimento vuoi ritornare a Dio.
La conversione è un cammino paziente e scomodo perché devi cambiare le abitudini cattive e formare quelle buone e sante.
San Paolo dice che l´uomo vecchio deve morire e dobbiamo rivestirci dell´uomo nuovo. Il mistero della tua morte e risurrezione proviene dal mistero della morte e risurrezione di Cristo, il quale è morto come uomo e il suo essere uomo è risorto come Dio; la conversione ti fa morire come uomo e risorgere come figlio di Dio. Cristo mediante la sua Parola, l´Eucarestia, i Sacramenti, l´assistenza materna di Maria e la guida spirituale rende possibile il passaggio dalla morte del peccato alla vita dei figli di Dio.
Quanto più forte è la decisione della volontà di cambiare vita, tanto più facile diventa il morire al proprio IO e alle proprie passioni. L´incertezza, la superficialità e spesso la trascuratezza dei mezzi di salvezza rendono questo passaggio dalla morte alla vita impossibile, si verifica allora una situazione molto strana e a volte traumatica di cui parla San Paolo: io faccio il male che non voglio fare e non faccio il bene che voglio fare, soltanto Dio rende possibile quello che per noi è impossibile, Dio opera in noi in proporzione alla decisione della nostra volontà e alla intensità della nostra preghiera.
Quando tu non hai voluto rinunziare per molto tempo al piacere che viene da una passione che non volevi controllare, si è formato in te un legame tra la tua natura e il peccato, se vuoi sciogliere questo legame e ritornare libero devi partire da un ragionamento molto semplice: io non voglio più quello che Dio non vuole, se il rifiuto del male è sincero, in te opera subito la grazia di Dio e una volta che hai fissato la tua volontà nell´ubbidienza alla Legge di Dio, ti accorgi che nel tuo animo e nel tuo cuore sorgono dei sentimenti nuovi che avevi dimenticato: la libertà da una schiavitù che ti piegava in una umiliazione vergognosa, la gioia di amare e di vederti amato da Dio, la pace nella preghiera fiduciosa, la speranza che apre il tuo cuore verso un avvenire eterno e felice e soprattutto scoprirai che l´amore è la realtà più bella che qualifica la tua vita.
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..