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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

mercoledì 30 maggio 2012

L’avventura dell’unità (Contributi 651)

In occasione dell'incontro mondiale delle famiglie a Milano, un articolo di Don Massimo Camisasca:

La Sacra Scrittura si apre e si conclude parlando del matrimonio. Inizia con il libro della Genesi, che ci parla della prima famiglia. Termina con l’Apocalisse che rivela la Gerusalemme nuova, il mondo definitivo: Vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa, adorna per il suo sposo (Ap 21,2). 
Il matrimonio è dunque una realtà che Dio ha voluto e ha iscritto nella storia dell’uomo e della donna, ma è anche un simbolo di tutta quanta la storia. Nei primi due capitoli del libro della Genesi troviamo due racconti della creazione, differenti perché espressione di diverse fonti, ma concordanti. Dopo aver creato l’universo, dopo aver popolato di piante e di animali la terra e i mari, Dio crea l’uomo e la donna. In tale successione è nascosto un insegnamento profondo, che va ben al di là del dato storico-scientifico di cui la Bibbia non si interessa. Dopo la creazione di Adamo, Dio lo aveva condotto a dare nome alle piante e agli animali. Egli li ha voluti in rapporto all’essere umano, come gloria della creazione e a servizio dell’uomo. 
Ma pur nel godimento dello splendore della creazione, l’uomo avverte una solitudine profonda. È a questo punto che Dio crea la donna. Il grido di Adamo: Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa! (cfr. Gen 2,23) rivela il suo stupore e la sua gioia di trovarsi di fronte finalmente un «tu» adeguato. Un altro io diverso da lui eppure simile, con cui instaurare un dialogo e da cui essere aiutato. L’uomo scopre di essere fatto per la donna e la donna per l’uomo. 
T. S. Eliot esprimerà questa dinamica originale quando, nel suo ultimo dramma teatrale, farà dire da una giovinetta al suo innamorato: «Ti ho amato dall’inizio del mondo / perché prima che io e te nascessimo, l’amore che ci ha uniti esisteva già». Nell’amore fra l’uomo e la donna abbiamo la rivelazione del tessuto stesso di tutto l’universo: la gratuità. A Dio non era necessario avere altro oltre a sé, eppure ha voluto il creato e, in esso, l’uomo e la donna. È un mistero di sovrabbondanza che è il segreto nascosto di ogni amore. 
La solitudine radicale non è però del tutto vinta. 
Adamo ed Eva non possono essere l’uno padrone dell’altro, non possono identificarsi senza danno reciproco. C’è un terzo fra loro, Dio stesso, che è il fondamento del loro rapporto. Quando rinnegheranno Dio, anche il loro rapporto si incrinerà. 
Ma la promessa di Dio non viene meno: il matrimonio rimane l’asse della storia del mondo. Nella differenza sessuale, nell’incontro corporeo e spirituale fra un uomo e una donna, si realizza la vocazione dell’essere umano all’unità. Oggi l’unità è un bene difficilmente compreso. Forse è stato così in tutti i tempi. Eppure, se noi entriamo nell’esperienza dell’uomo e della donna, nell’esperienza dell’amore, scopriamo che non può essere che così. 
L’unità è un’avventura nella quale si scopre insieme il disegno di Dio sulla nostra esistenza.
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