In occasione dell'incontro mondiale delle famiglie a Milano, un articolo di Don Massimo Camisasca:
La Sacra Scrittura si apre e si conclude parlando del matrimonio. Inizia con il libro della Genesi, che ci parla della prima famiglia. Termina con l’Apocalisse che rivela la Gerusalemme nuova, il mondo definitivo: Vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa, adorna per il suo sposo (Ap 21,2).
Il matrimonio è dunque una realtà che Dio ha voluto e ha iscritto nella storia dell’uomo e della donna, ma è anche un simbolo di tutta quanta la storia.
Nei primi due capitoli del libro della Genesi troviamo due racconti della creazione, differenti perché espressione di diverse fonti, ma concordanti. Dopo aver creato l’universo, dopo aver popolato di piante e di animali la terra e i mari, Dio crea l’uomo e la donna. In tale successione è nascosto un insegnamento profondo, che va ben al di là del dato storico-scientifico di cui la Bibbia non si interessa. Dopo la creazione di Adamo, Dio lo aveva condotto a dare nome alle piante e agli animali. Egli li ha voluti in rapporto all’essere umano, come gloria della creazione e a servizio dell’uomo.
Ma pur nel godimento dello splendore della creazione, l’uomo avverte una solitudine profonda. È a questo punto che Dio crea la donna. Il grido di Adamo: Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa! (cfr. Gen 2,23) rivela il suo stupore e la sua gioia di trovarsi di fronte finalmente un «tu» adeguato. Un altro io diverso da lui eppure simile, con cui instaurare un dialogo e da cui essere aiutato. L’uomo scopre di essere fatto per la donna e la donna per l’uomo.
T. S. Eliot esprimerà questa dinamica originale quando, nel suo ultimo dramma teatrale, farà dire da una giovinetta al suo innamorato: «Ti ho amato dall’inizio del mondo / perché prima che io e te nascessimo, l’amore che ci ha uniti esisteva già».
Nell’amore fra l’uomo e la donna abbiamo la rivelazione del tessuto stesso di tutto l’universo: la gratuità. A Dio non era necessario avere altro oltre a sé, eppure ha voluto il creato e, in esso, l’uomo e la donna. È un mistero di sovrabbondanza che è il segreto nascosto di ogni amore.
La solitudine radicale non è però del tutto vinta.
Adamo ed Eva non possono essere l’uno padrone dell’altro, non possono identificarsi senza danno reciproco. C’è un terzo fra loro, Dio stesso, che è il fondamento del loro rapporto. Quando rinnegheranno Dio, anche il loro rapporto si incrinerà.
Ma la promessa di Dio non viene meno: il matrimonio rimane l’asse della storia del mondo. Nella differenza sessuale, nell’incontro corporeo e spirituale fra un uomo e una donna, si realizza la vocazione dell’essere umano all’unità. Oggi l’unità è un bene difficilmente compreso. Forse è stato così in tutti i tempi. Eppure, se noi entriamo nell’esperienza dell’uomo e della donna, nell’esperienza dell’amore, scopriamo che non può essere che così.
L’unità è un’avventura nella quale si scopre insieme il disegno di Dio sulla nostra esistenza.
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..