Intervista a Mons. Martinelli, Rettore del Collegio Ecclesiastico Internazionale San Carlo, e Primicerio della Basilica dei SS. Ambrogio e Carlo al Corso, a Roma
Si può separare Cristo dalla Chiesa, o la Chiesa da Cristo?
■ No, assolutamente. Nulla c’è di più assurdo che separare la Chiesa da Cristo. Fra Cristo e la Chiesa non c’è alcuna divisione né contrapposizione. E questo per diversi motivi:
• la Chiesa è fondata sugli Apostoli, scelti direttamente da Cristo. Essi “sono così il segno più evidente della volontà di Gesù riguardo all’esistenza e alla missione della sua Chiesa, la garanzia che fra Cristo e la Chiesa non c’è alcuna contrapposizione” (BENEDETTO XVI, Catechesi del mercoledì, 15/3/06): “Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i dodici...” (Mc 3,13-16; cfr. Mt 10,1-4; Lc 6,12-16).
Per mezzo degli Apostoli, risaliamo dunque a Gesù stesso;
• la Chiesa è il Corpo di Cristo, che ne è il Capo (cfr. Ef 5,3). Non si può separare il Capo dal Corpo né viceversa: si avrebbero due realtà snaturate, decapitate. Cristo «è il Capo del Corpo, cioè della Chiesa» (Col 1,18). Cristo e Chiesa formano il “Cristo totale - Christus totus. (…) Pienezza di Cristo: il Capo e le membra. Qual è la Testa, e quali sono le membra? Cristo e la Chiesa” (Sant’AGOSTINO, In Iohannis evangelium tractatus, 21, 8); «Capo e membra sono, per così dire, una sola persona mistica» (San TOMMASO D’AQUINO, Summa theologiae, III, q. 48, a. 2, ad 1). “Come il capo e il corpo formano un unico uomo, così il Figlio della Vergine e le sue membra elette costituiscono un solo uomo e l’unico Figlio dell’uomo. Secondo la Scrittura il Cristo totale e integrale è Capo e Corpo, vale a dire tutte le membra assieme sono un unico Corpo, il quale con il suo Capo è l’unico Figlio dell’uomo, con il Figlio di Dio è l’unico Figlio di Dio, con Dio è lui stesso un solo Dio. Quindi tutto il Corpo con il Capo è Figlio dell’uomo, Figlio di Dio, Dio. Perciò si legge nel Vangelo: Voglio, o Padre, che come io e tu siamo una cosa sola, così anch’essi siano una cosa sola con noi (cfr. Gv 17, 21). Secondo questo famoso testo della Scrittura né il Corpo è senza Capo né il Capo senza Corpo, né il Cristo totale, Capo e Corpo, è senza Dio” (BEATO ISACCO, - monaco cistercense, vissuto nel XII sec.-, Discorso 42);
• se si separasse Cristo dalla Chiesa;
- si avrebbe una falsificazione della realtà e della missione di Cristo stesso: si avrebbe “un Gesù di fantasia. Non possiamo avere Gesù senza la realtà che egli ha creato e nella quale si comunica. Tra il Figlio di Dio fatto carne e la sua Chiesa v’è una profonda, inscindibile e misteriosa continuità, in forza della quale Cristo è presente oggi nel suo popolo” (BENEDETTO XVI, Catechesi del mercoledì, 15/3/06);
- si snaturerebbe sostanzialmente anche la natura stessa della Chiesa, la quale, separata dal Suo fondatore e dal Suo Capo, non sarebbe più la stessa realtà. La Chiesa è di Cristo, è nata dalla Sua volontà, dal Suo cuore, dalla Sua Morte e Risurrezione, dalla effusione del Suo Spirito. “La Chiesa non ha altra luce che quella di Cristo. Secondo un’immagine cara ai Padri della Chiesa, essa è simile alla luna, la cui luce è tutta riflesso del sole” (CCC, 748). La Chiesa pertanto non vive di se stessa e per se stessa, ma di Cristo, con Lui, per Lui e per la missione da Lui affidatale: annunciare il Suo Vangelo e comunicare agli uomini la Salvezza operata da Cristo;
• siamo membra della Chiesa, fratelli gli uni degli altri, proprio e solo in quanto siamo fratelli di Cristo. Formiamo la Chiesa, in quanto Cristo ci unisce intimamente a Sé. E’ Lui che ci fa essere una cosa sola tra noi. Più siamo uniti a Lui e più siamo uniti tra noi. Ciò si realizza in particolare mediante il sacramento del Battesimo, in virtù del quale siamo uniti alla Morte e alla Risurrezione di Cristo, e mediante il sacramento dell’Eucaristia, grazie alla quale “partecipando realmente al Corpo del Signore, siamo elevati alla comunione con Lui e tra di noi” (Lg, 7);
• “Se non si ha la Chiesa per madre, non si può avere Dio per Padre” (San CIPRIANO - inizio del III secolo - , De Ecclesiae catholicae unitate, 6);
• “ Dov'è la Chiesa, è anche lo Spirito di Dio; e dov'è lo Spirito di Dio, è la Chiesa e ogni grazia” (SANT'IRENEO DI LIONE, Contro le eresie III, 24, 1-2);
• la Chiesa è criterio saldo e stabile della canonicità della Sacra Scrittura;
• “Il Figlio di Dio ha assunto la natura umana con una unione così intima da essere l’unico ed identico Cristo non soltanto in colui, che è il primogenito di ogni creatura, ma anche in tutti i suoi santi. E come non si può separare il Capo dalle membra, così le membra non si possono separare dal Capo” (Papa LEONE MAGNO, Disc. 12 sulla passione, 3, 6, 7).
■ Lo slogan: “Gesù sì, Chiesa no” è pertanto del tutto inaccettabile e inconciliabile con la volontà di Cristo e con la natura stessa della Chiesa. “Guardati bene dal separare il capo dal corpo; non impedire a Cristo di esistere interamente (…) «Quello che Dio ha congiunto l'uomo non lo separi. Questo mistero è grande, lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa» (Mt 19, 6; Ef 5, 32). Non voler dunque smembrare il capo dal corpo. Il Cristo non sarebbe più tutto intero. Cristo infatti non è mai intero senza la Chiesa, come la Chiesa non è mai intera senza Cristo. Infatti il Cristo totale ed integro è capo e corpo ad un tempo” (BEATO ISACCO, Omelia 13; Discorso 11).
Tra Cristo e la Chiesa c’è forse identificazione?
■ No. Non c’è identificazione, in quanto:
• ciò che Cristo “è per natura, le membra lo sono per partecipazione; ciò che Egli è, lo è in pienezza, esse lo sono solo parzialmente. Infine ciò che il Figlio di Dio è per generazione, le sue membra lo sono per adozione, come sta scritto: «Avete ricevuto uno spirito di figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abba, Padre» (Rm 8, 15)” (BEATO ISACCO, Discorso 42);
• la Chiesa è stata istituita da Cristo, suo fondatore. C’è tra i due quindi la differenza che c’è tra Creatore e creatura;
• la Chiesa è fatta di peccatori, e Cristo invece è senza peccato. “Nel Simbolo degli Apostoli professiamo di credere la santa Chiesa («Credo [...] Ecclesiam»), e non nella Chiesa, per non confondere Dio con le sue opere e per attribuire chiaramente alla bontà di Dio tutti i doni che egli ha riversato nella sua Chiesa” (CCC, 750).
■ Tra Cristo e la Chiesa, non c’è dunque alcuna separazione, contrapposizione e neppure identificazione. C’è “la distinzione dei due in una relazione personale” (CCC, 796). E’ questa particolare relazione con Cristo, che identifica e caratterizza la natura e la missione della Chiesa.
Che cosa significa il termine Chiesa?
“Designa il popolo che Dio convoca e raduna da tutti i confini della terra, per costituire l’assemblea di quanti, per la Fede e il Battesimo, diventano figli di Dio, membra di Cristo e tempio dello Spirito Santo.
Ci sono altri nomi e immagini con cui la Bibbia indica la Chiesa?
Nella Sacra Scrittura troviamo molte immagini, che evidenziano aspetti complementari del mistero della Chiesa. L’Antico Testamento privilegia immagini legate al popolo di Dio; il Nuovo Testamento quelle legate a Cristo come Capo di questo popolo, che è il suo Corpo, e quelle tratte dalla vita pastorale (ovile, gregge, pecore), agricola (campo, olivo, vigna), abitativa (dimora, pietra, tempio), familiare (sposa, madre, famiglia).
Quali sono l’origine e il compimento della Chiesa?
La Chiesa trova origine e compimento nel disegno eterno di Dio. Fu preparata nell’Antica Alleanza con l’elezione d’Israele, segno della riunione futura di tutte le nazioni. Fondata dalle parole e dalle azioni di Gesù Cristo, fu realizzata soprattutto mediante la sua Morte redentrice e la sua Risurrezione. Fu poi manifestata come mistero di salvezza mediante l’effusione dello Spirito Santo a Pentecoste. Avrà il suo compimento alla fine dei tempi come assemblea celeste di tutti i redenti.
Qual è la missione della Chiesa?
La missione della Chiesa è di annunziare e instaurare in mezzo a tutte le genti il Regno di Dio inaugurato da Gesù Cristo. Essa qui sulla terra costituisce il germe e l’inizio di questo Regno salvifico.
In che senso la Chiesa è Mistero?
La Chiesa è Mistero in quanto nella sua realtà visibile è presente e operante una realtà spirituale, divina, che si scorge unicamente con gli occhi della Fede.
La Chiesa “ha la caratteristica di essere nello stesso tempo umana e divina, visibile ma dotata di realtà invisibili, fervente nell’azione e dedita alla contemplazione, presente nel mondo e, tuttavia, pellegrina; tutto questo in modo che quanto in lei è umano sia ordinato e subordinato al divino, il visibile all’invisibile, l’azione alla contemplazione, la realtà presente alla città futura verso la quale siamo incamminati” (Sc, 2).
Che cosa significa che la Chiesa è Sacramento universale di salvezza?
Significa che è segno e strumento della riconciliazione e della comunione di tutta l’umanità con Dio e dell’unità di tutto il genere umano.
Perché la Chiesa è il Popolo di Dio?
La Chiesa è il Popolo di Dio perché a lui piacque santificare e salvare gli uomini non isolatamente, ma costituendoli in un solo popolo, adunato dall’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Quali sono le caratteristiche del Popolo di Dio?
Questo Popolo, di cui si diviene membri mediante la Fede in Cristo e il Battesimo, ha per origine Dio Padre, per capo Gesù Cristo, per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio, per legge il comandamento nuovo dell’amore, per missione quella di essere il sale della terra e la luce del mondo, per fine il Regno di Dio, già iniziato in terra.
Perché la Chiesa è detta la sposa di Cristo?
Perché il Signore stesso si è definito come lo «Sposo» (Mc 2,19), che ha amato la Chiesa, unendola a sé con un’Alleanza eterna. Egli ha dato se stesso per lei, per purificarla con il suo sangue e «renderla santa» (Ef 5,26) e madre feconda di tutti i figli di Dio. Mentre il termine «corpo» evidenzia l’unità del «capo» con le membra, il termine «sposa» mette in risalto la distinzione dei due in relazione personale.
Perché la Chiesa è detta tempio dello Spirito Santo?
Perché lo Spirito Santo risiede nel corpo che è la Chiesa: nel suo Capo e nelle sue membra; egli inoltre edifica la Chiesa nella carità con la Parola di Dio, i Sacramenti, le Virtù e i carismi” (Compendio, 147-154; 158-159).
Quali sono le note caratterizzanti la Chiesa?
■ La Chiesa è:
una, “perché ha come origine e modello l’unità di un solo Dio nella Trinità delle Persone; come fondatore e capo Gesù Cristo, che ristabilisce l’unità di tutti i popoli in un solo corpo; come anima lo Spirito Santo, che unisce tutti i fedeli nella Comunione in Cristo. Essa ha una sola Fede, una sola vita sacramentale, un’unica successione apostolica, una comune speranza e la stessa carità” (Compendio, 161);
• santa, “in quanto Dio Santissimo è il suo autore; Cristo ha dato se stesso per lei, per santificarla e renderla santificante; lo Spirito Santo la vivifica con la carità. In essa si trova la pienezza dei mezzi di salvezza. La santità è la vocazione di ogni suo membro e il fine di ogni sua attività. La Chiesa annovera al suo interno la Vergine Maria e innumerevoli Santi, quali modelli e intercessori. La santità della Chiesa è la sorgente della santificazione dei suoi figli, i quali, qui sulla terra, si riconoscono tutti peccatori, sempre bisognosi di conversione e di purificazione” (Com-pendio, 165);
• cattolica, “cioè universale, in quanto in essa è presente Cristo: «Là dove è Cristo Gesù, ivi è la Chiesa cattolica» (SANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA). Essa annunzia la totalità e l’integrità della Fede; porta e amministra la pienezza dei mezzi di salvezza; è inviata in missione a tutti i popoli in ogni tempo e a qualsiasi cultura appartengano” (Compendio, 166);
• apostolica “per la sua origine, essendo costruita sul «fondamento degli Apostoli» (Ef 2,20); per il suo insegnamento, che è quello stesso degli Apostoli; per la sua struttura, in quanto istruita, santificata e governata, fino al ritorno di Cristo, dagli Apostoli, grazie ai loro successori, i Vescovi, in comunione col successore di Pietro” (Compendio, 174).
■ “Questi quattro attributi, legati inseparabilmente tra di loro, indicano tratti essenziali della Chiesa e della sua missione. La Chiesa non se li conferisce da se stessa; è Cristo che, per mezzo dello Spirito Santo, concede alla sua Chiesa di essere una, santa, cattolica e apostolica, ed è ancora lui che la chiama a realizzare ciascuna di queste caratteristiche.
Soltanto la Fede può riconoscere che la Chiesa trae tali caratteristiche dalla sua origine divina. Tuttavia le loro manifestazioni storiche sono segni che parlano chiaramente alla ragione umana” (CCC, 811-812). “La Chiesa – ricorda il Concilio Vaticano I –, a causa della sua eminente santità [...], della sua cattolica unità, della sua incrollabile stabilità, è per se stessa un grande e perenne motivo di credibilità e una inoppugnabile testimonianza della sua missione divina” (Dei Filius, 3).
Perché la Chiesa è sempre bisognosa di purificazione?
Perché è formata da peccatori. Tutti i membri della Chiesa pellegrinante qui sulla terra, compresi i suoi ministri, sono peccatori, devono riconoscersi come tali, accogliere umilmente il perdono Divino e debellare sempre più, in se stessi e negli altri, il peccato. “Mentre Cristo santo, innocente, immacolato, non conobbe il peccato, ma venne allo scopo di espiare i soli peccati del popolo, la Chiesa che comprende nel suo seno i peccatori, santa e insieme sempre bisognosa di purificazione - simul sancta et semper purificanda - incessantemente si applica alla penitenza e al suo rinnovamento” (Lg, 8).
Chi appartiene alla Chiesa cattolica?
“Tutti gli uomini in vario modo appartengono o sono ordinati alla cattolica unità del popolo di Dio. È pienamente incorporato alla Chiesa cattolica chi, avendo lo Spirito di Cristo, è unito ad essa dai vincoli della professione di Fede, dei sacramenti, del governo ecclesiastico e della comunione. I battezzati, che non realizzano pienamente tale cattolica unità, sono in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa Cattolica” (Compendio, 168).
Perché Cristo ha istituito la gerarchia ecclesiastica?
“Cristo ha istituito la gerarchia ecclesiastica con la missione di pascere il popolo di Dio nel suo nome, e per questo le ha dato autorità. Essa è formata dai ministri sacri: Vescovi, presbiteri, diaconi (Compendio, 179), ai quali Cristo ha affidato la missione di insegnare, santificare e governare. Essi esercitano tale missione come ‘servi di Cristo” (Rm 1,1), imitando Cristo stesso, “il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,6-8).
Che cosa significa l’affermazione: «Fuori della Chiesa non c’è salvezza»?
“Essa significa che ogni salvezza viene da Cristo-Capo per mezzo della Chiesa, che è il suo Corpo. Pertanto non possono essere salvati quanti, conoscendo la Chiesa come fondata da Cristo e necessaria alla salvezza, non vi entrassero e non vi perseverassero. Nello stesso tempo, grazie a Cristo e alla sua Chiesa, possono conseguire la salvezza eterna quanti, senza loro colpa, ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, ma cercano sinceramente Dio e, sotto l’influsso della grazia, si sforzano di compiere la sua volontà conosciuta attraverso il dettame della coscienza” (Compendio, 171).
Perché la Chiesa deve annunciare il Vangelo a tutto il mondo?
“Perché Cristo ha ordinato: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19). Questo mandato missionario del Signore ha la sua sorgente nell’amore eterno di Dio, che ha inviato il suo Figlio e il suo Spirito perché «vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,4)” (Compendio, 172).
Come guardare alla Chiesa?
Dovremmo guardare alla Chiesa come ce lo ha indicato BENEDETTO XVI, il quale nella cattedrale di New York, prendendo spunto dalle sue vetrate neogotiche, ha detto nell’omelia:
“Viste da fuori, tali finestre appaiono scure, pesanti, addirittura tetre. Ma quando si entra nella chiesa, esse all’improvviso prendono vita. Riflettendo la luce che le attraversa rivelano tutto il loro splendore. Molti scrittori – qui in America possiamo pensare a Nathaniel Hawthorne – hanno usato l’immagine dei vetri istoriati per illustrare il mistero della Chiesa stessa” (19-4-08).
Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
Grazie Gianandrea per la preferenza al nostro blog. Anche il tuo è estremamente interessante. Ti linko volentieri. Buon apostolato.
RispondiEliminaMolto interessante questo post.
RispondiEliminaGrazie!
Daniela