Faccio seguito ad un post precedente e torno sull'argomento "sfruttando" ancora una volta il lavoro di Terry. Ricordo ai lettori distratti che Dignitas è la "clinica" svizzera dove chiunque, non solo cittadino del paese della cioccolata e degli orologi, ma anche (per esempio) facente parte del popolo di eroi, santi, poeti e navigatori può rivolgersi per far terminare (previo pagamento) la propria esistenza diventata per qualsiasi motivo di difficile sopportazione.
Il fondatore di Dignitas - L. Minelli - ha detto che stare male non è una condizione per l'utilizzo dei “servizi” offerti da Dignitas. Riconoscendo il suicidio come una “grande opportunità”, egli ritiene che questa possibilità non deve essere riservata solo ai disabili o ai malati. E cosa proporrà in seguito? D
i darla ai bambini? Già fatto.
Minelli ha precisato che se i bambini saranno in grado di intendere e volere (i bambini????) sarà pronto dare il suicidio anche a loro.
Il signor Minelli, ha una bella inventiva non c’è che dire, tra l'altro vorrebbe anche, che la pozione mortale fosse disponibile nei distributori automatici.
Hitler decisamente era un pivello al suo confronto!!!
Dare la morte a pazienti affetti da malattia mentale per lui è perfettamente normale ed auspicabile, e questo lo avevamo capito, attualmente però come dicevo all’inizio, è in lotta per il diritto di porre fine alla vita di persone in buona salute! La Corte di Zurigo ha rifiutato, ma il caro Minelli ha fatto appello.
Vediamo meglio cosa c'è dietro tutto questo.
“Di dignitoso la Clinica svizzera DIGNITAS avrebbe solo il nome. La struttura che offre il suicidio assistito, infatti, sarebbe solo un'azienda come un'altra. Che lucra però sulla disperazione della gente. Un luogo dove la compassione - e l'igiene - sono l'ultima preoccupazione”.
Ad accusare Dignitas e il suo fondatore, Ludwig Minelli, è una ex infermiera: Soraya Wernli. Stufa di dover assistere a sistematiche violazioni dei diritti dei pazienti, la Wernli si è rivolta alla polizia. Ed è diventata una informatrice delle forze dell'ordine elvetiche. Dopo sei mesi si e' quindi licenziata e ha trascinato in tribunale Minelli.
“La dignità è l'ultima cosa che viene offerta a queste persone”, ha detto la Wernli al Daily Mail. Innanzi tutto, Dignitas non e' una clinica, ma un luogo dove semplicemente ci si può togliere la vita grazie a una dose di barbiturici, fornita dalla struttura. (…)
Minelli - ha denunciato la Wernli - è interessato solo ai soldi, e risparmia persino sulle pulizie”.Wernli ha scritto attualmente un libro - Le business des cocktails mortels – in cui racconta la sua esperienza alla Dignitas con l’intento di sensibilizzare le autorità svizzere a questa situazione.
A questo uomo di 75 anni non interessa la disperazione e la solitudine, la fragilità di queste persone e dei loro parenti, interessa solo riempirsi le tasche con i soldi della morte e il suo macabro commercio.
Quindi, miei cari amici quando qualcuno vi dirà che Dignitas sta facendo un eccellente lavoro, sappiate che sta mentendo.
Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
Non ci sono parole! Veramente mostruoso!Diabolico!
RispondiEliminaCara Marina, è la prima volta che ricevo un commento in diretta (quando ancora sto operando aggiustamenti al post) e ti ringrazio. Purtroppo già alcuni nostri connazionali (se non sbaglio 15) hanno usufruito dei "servizi" offerti dal Sig. Minelli. Purtroppo la nostra è l'era della negazione e della dimenticanza del bene e, di conseguenza, anche l'era della preghiera e della testimonianza. Un caro saluto.
RispondiEliminaCiao gianandrea,
RispondiEliminainnanzitutto ti ringrazio per lo spazio che dai nel tuo blog alla nostra iniziativa.
Il desiderio come dicevi anche tu, è quello di aiutare a riscoprire quei valori che sempre di più sembrano smarriti: il bene e la vita.
E soprattutto difenderli da chi sfrutta come questo individuo, il mal di vivere, di quanti non hanno più voglia di lottare e decidono per questo gesto estremo.
un abbraccio
terry