Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

mercoledì 6 maggio 2009

Contributi 95 - Meditazione sul Salve Regina

In questo mese mariano mi pare cosa utile proporre all'attenzione degli avventori di questo blog una meditazione di Mons. Camisasca sulla preghiera del Salve Regina (nell'immagine: Marko Rupnik, La Madre di Dio, Chiesa della Nostra Signora e Martiri Canadesi, Roma)

Salve Regina
La preghiera inizia con un indirizzo di saluto, come l’Ave Maria. Mentre l’angelo non aveva bisogno di catturare la benevolenza di Maria, noi sì. Perciò lui dice: “Ave Maria”, noi: “Ave Regina”. È una comprensibilissima ricerca di benevolenza. E poi Maria è contenta di sentirsi chiamare Regina, perché tutto ciò le ricorda la regalità di suo Figlio. Quando ascolto le litanie lauretane musicate da Mozart, mi par di sentire in quel “Regina”, che è un’esplosione ferma e dolcissima assieme, supplicante, le voci degli uomini e delle donne che ricorrono a Lei, perché lei può tutto.
La sua regalità le deriva dalla regalità del Figlio, che ora siede alla destra di Dio. La regalità di Maria è celebrata nel bellissimo mosaico di Santa Maria in Trastevere. Gesù incorona e abbraccia Maria. Siedono l’uno accanto all’altra sullo stesso trono. Maria partecipa della regalità di Gesù. Nello stesso tempo è una madre, ha il cuore segnato dalla compassione per i suoi figli, che è la stessa compassione che ha avuto per suo Figlio. Vuole che i suoi figli partecipino della stessa gloria che avvolge suo Figlio.
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Madre di misericordia
Poi la invochiamo come madre. È il nome più importante da collocare accanto a Maria, più importante ancora di quello di Vergine, di Immacolata, di Regina, di Assunta. Tutto ciò è in vista o in ragione della sua divina maternità.Madre di Dio, per questo è madre di misericordia. Dio è misericordia e ha mandato suo Figlio per rivelarlo a tutto il mondo, a tutti gli uomini. Ella dunque è la madre di Colui che è misericordia (“Il nome della misericordia è Gesù”, ha scritto Giovanni Paolo II nella Dives in misericordia), è Lei che ci ottiene il perdono dei peccati e le grazie necessarie.
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vita, dolcezza, speranza nostra
Dobbiamo pensare a Maria come madre di Gesù, come colei che ci ha donato e ci dona continuamente Gesù. Ella è dunque la vita perché ha portato in grembo Colui che è la vita e lo ha donato a tutti noi. È la dolcezza perché Gesù è la dolcezza: “Iesu dulcis memoria… sed super mel et omnia… nihil cogitatur dulcius”. E poi è la speranza perché porta a noi Colui che è la speranza. Giussani ha commentato stupendamente: tu sei la certezza della nostra speranza. “Il tuo amore per noi e per tuo Figlio ci rende certi che ci donerai sempre tuo Figlio e sempre ci strapperai al male.”
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A te ricorriamo, esuli, figli di Eva.
La sguardo della preghiera da Maria si rivolge ora agli uomini, a noi. E ci considera sotto due aspetti: figli di Eva ed esuli. Figli di Eva, cioè segnati dal peccato originale e quindi dai peccati. Siamo segnati da mille ferite, deboli, fiaccati, disorientati, come “pecore senza pastore”, lontani dal vero e dal bene, lontani dalla patria e perciò esuli. Il nostro male diventa grido, sospiro, invocazione. I nostri sospiri si mescolano alle lacrime e ai gemiti.
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A te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Quanto è realistico questo passaggio della preghiera! Valle di lacrime, così è chiamato questo mondo, questa vita, quasi un nome geografico e assieme spirituale. Bisognerebbe tradurre: valle delle lacrime, valle segnata dalle lacrime.
Le lacrime sono la caratteristica più emergente di questa vita: lacrime di angoscia, di paura, lacrime di chi è lasciato, maltrattato, deriso, colpito, violentato, lacrime di chi non ha più nessuno, di chi ha fame, di chi ha freddo, di chi ha subito ingiustizia. Le lacrime diventano invocazione di liberazione, di riscatto.
Si entra così nella realtà delle beatitudini: “Beati voi che piangete”.
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Su dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi i tuoi occhi pieni di misericordia
La preghiera si rivolge poi a Maria chiamandola: avvocata. Anche lo Spirito Santo è chiamato avvocato nel vangelo di Giovanni. Avvocato di Gesù presso il Padre, nostro avvocato presso il Padre. Così Maria.
Ella interviene in nostro favore per stornare, per allontanare da noi la giusta ira del Padre. Come in ogni buona famiglia, la mamma supplica il padre di non essere troppo duro con i figli.
Tira fuori dal padre quel lato misericordioso che egli ha già dentro di sé, ma che l’affetto della madre per i figli fa risaltare.
Da queste parole si vede quanto Dante avesse meditato la Salve Regina.
Gli occhi di Maria, rivolti prima verso il Padre a supplicarlo, si rivolgono ora verso di noi, per darci la certezza dell’assistenza, del perdono, dell’affetto.Come in Dante, è un triangolo di affetti al cui centro stanno gli occhi e il cuore di Maria.
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Mostraci, dopo questo esilio, Gesù, frutto benedetto del tuo ventre, O clemente, o pia, o dolce vergine Maria.
C’è un punto a cui tende tutta la preghiera, come una freccia scoccata verso il suo obiettivo: mostrarci Gesù. La Salve Regina è come una invocazione a Maria affinché ci mostri Gesù.
Maria da sempre è vista dal popolo come colei che porta a Gesù, che indica Gesù, che rivela Gesù. Come lo ha generato un tempo, frutto benedetto del suo ventre, così ora lo genera in chi lo domanda, per farci uscire dal nostro esilio.

3 commenti:

  1. Bellissima meditazione! Mi ha colpito...in questa valle di lacrime. Lacrime per le tante sofferenze, le tante delusioni, le tante cattiverie subite, per i nostri tanti errori... ma con Maria sono lacrime asciugate dal suo amore e da quello di Gesù,e allora diventano gioia!
    Grazie Andrea!

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  2. Veramente splendida e profonda..grazie di cuore!

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  3. Questa preghiera è la mia preferita: come è stato giustamente sottolineato, l'espressione "valle di lacrime" è di grande realismo e, ogni giorno, mi ricorda che le mie sofferenze non sono un castigo divino (come, purtroppo, tanti ancora pensano) ma il pedaggio da pagare nel nostro esilio terreno. Alla fine, però, c'è l'apertura alla speranza: Dio ci attende.

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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