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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

sabato 28 luglio 2012

Di grano, zizzania, misericordia e giustizia (Post 147)

Il vangelo odierno riporta la parabola del grano e della zizzania narrata da San Matteo. La riporto velocemente: 
«Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”»
Quindi grano e zizzania, cioè bene e male, sono destinati a convivere fino alla fine dei tempi a dare l’impressione che la seconda possa soffocare il primo e risultarne vincente. 
Ne abbiamo parlato anche pochi giorni fa, l’impressione (sbagliata) è che chi opera male (chi è zizzania) se la passi meglio di chi opera bene (cioè il grano). Ma abbiamo visto che non è così. 
 E’ sempre più conveniente essere grano e operare un’imitazione dell’amore di Dio nel mondo, che essere zizzania e voler essere una sua limitazione
L’esistenza delle zizzania, cioè di qualcosa che vuole negare l’esistenza o la necessità di Dio (fin dall’origine il serpente ci vuole far credere che mangiando di quel frutto saremo come Dio e quindi potremo fare a meno di Lui) è paradossalmente segno della misericordia di Dio in quanto, in primo luogo, è offerta la possibilità di convertirsi fino all’ultimo momento di vita dell’uomo. 
La grande unica fondamentale legge di Dio è la misericordia, è l’amore. Dio ama la Sua creatura e le chiede di essere amato. Ma in modo libero e convinto. 
La possibilità di essere rifiutato, che la Sua creatura si trasformi da buon grano a zizzania, fa parte del “rischio” che Dio ha deciso di correre. 
La zizzania può tornare ad essere buon grano, come il figliol prodigo può tornare a casa, l’operaio può iniziare a lavorare nella vigna di Dio anche all’ultima ora e sempre troverà l’accoglienza e l’abbraccio del Padre. 
Solo chi vorrà restare zizzania fino alla fine sarà bruciato alla fine dei tempi e fino ad allora chi è zizzania cercherà di mettere in croce il grano. 
Fino a quel momento il grano pregherà per la zizzania mentre ne subisce le angherie fisiche o morali. 
E a quel momento la misericordia cederà il passo alla giustizia facendo sì che chi è ancora zizzania venga legato e bruciato e il buon grano accolto nei granai celesti. 


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