Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

giovedì 5 luglio 2012

Il mezzo e il fine (Post 144)

Un piccolo pensiero:
la società odierna, il cosiddetto mondo civilizzato, vive una profonda crisi, e questo è evidente per tutti. La crisi che si manifesta in modo economico (= non ci sono più soldi) in realtà non è economica ma culturale e morale. 
Nasce dall'aver scambiato un mezzo quale è il denaro, per un fine. 
Ma mi spiego meglio: il denaro, la ricchezza, il possesso, non sono nè possono essere il traguardo definitivo della nostra esistenza, cioè un fine. Non possono esserlo perchè sono per loro natura intrinseca provvisori (oggi ci sono, domani...), perchè non danno stabilità o serenità (più o più voglio avere) e anche perchè tutto quello che di materiale viene accumulato in vita (non approfondiamo come) andrà completamente abbandonato al momento della morte. 
E, come dice la parabola evangelica, "di tutto quello che hai accumulato che ne sarà?"
Quindi l'orizzonte del nostro agire non può essere accumulo di cose materiali ma spirituali. 
Dio non sarà interessato tanto a sapere quanti euro c'erano nel nostro conto corrente, ma con quale amore li abbiamo utilizzati per il bene nostro e dei nostri fratelli. Il denaro, la ricchezza, quanto abbiamo è solo un mezzo di cui servirsi per conseguire il vero fine dell'esistenza: il collaborare al disegno di Dio, la diffusione del Regno di Dio sulla terra.
Ogni ritenere che la ricchezza (in tutte le sue forma) sia il solo fine e non un semplice mezzo crea disastri e disumanità come ora abbiamo chiaramente di fronte ai nostri occhi.
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