Ecco il sesto capitolo delle riflessioni di Padre Scozzaro su Maria:
Maria è più che consapevole dell’eccezionale evento, infatti, Dio ha dato a Lei l’incarico di essere Madre e Maestra dell’Infante Gesù. Dovrà dare il suo latte a Dio fatto Bambino, dovrà allattarLo, curarLo e guidarLo; ha una responsabilità unica. In Cielo tutti gli Angeli hanno una invidia Santa, vorrebbero anche Loro tenere nelle braccia il Loro Dio, ma si consolano presto, nel vedere che la Madre è la Loro Regina: è Maria. Comprendono, che non sarebbero capaci di adorare Dio fatto Bambino, alla maniera di Maria, perché in Lei, Dio ha riposto tutte le Sue Grazie.
L’Amore di Dio verso Maria era grande e la fiducia immensa, perché manda nel mondo il suo Figlio Bambino e Lo affida alle cure e all’insegnamento di Lei. Per questo motivo, Maria, doveva avere virtù non comuni per accogliere un Dio nel suo Grembo e per dare a questo Dio tutta l’adorazione che gli era dovuta. Maria come Lampada che brilla, Arca dell'Alleanza nuova e della Legge evangelica, Albero maestoso e frondoso e Albero della vera Vita, genera dalle Sue immacolate viscere il Messia atteso da millenni, Colui che Adamo sentì promesso e Noè, i Patriarchi, Abramo, Mosè, Davide e i re di Israele attendevano.
Maria è il Tesoro ineffabile di Dio, l'Acquedotto dell'acqua della Vita.
Il Verbo Eterno è entrato nel mondo attraverso Maria, forse non vuol dirci che dobbiamo andare a Lui sempre attraverso Maria? Lo stesso Sangue circola in Gesù e in Maria e, prima del parto, lo stesso respiro dava vita a Loro Due.
Sotto l’aspetto umano Gesù aveva l’Immagine di Maria, e Maria accettava sotto l’aspetto spirituale di essere -in qualche modo- l’Immagine di Gesù.
Se durante la gravidanza, Maria aveva fatto di ogni istante un atto d’amore verso Dio che aveva in Sé, dopo la nascita, Ella non si stancava, né si allontanava da Dio che vedeva, toccava, baciava, stringeva al Petto e che soprattutto pasceva col suo immacolato latte.
Maria ha allattato Dio fatto Uomo, ha fatto tutto ciò che compie una mamma buona e premurosa verso il suo bambino.
Ma Maria non era una donna qualsiasi, bensì la Madre di Dio. E il Neonato non era un semplice ebreo, ma il Dio degli ebrei.
Chi potrà mai comprendere, come Maria teneva in braccio il Bambinello, quanti bacetti gli dava, che pannolini speciali confezionava per Lui, quanta sollecitudine nel dar da mangiare a Colui che ha creato il cibo, quanta delicatezza quando Lo pettinava, quale grande gioia La pervase quando il Bambino cominciò a parlare e La chiamava Mamma... Quale dolore se pensava alle profezie di Isaia sul Servo sofferente, che a causa dei flagelli sarebbe diventato come un lebbroso e quelle tenere e deboli manine e i piedini, sarebbero stati spaccati?
Quante estasi d’amore godeva Maria nel guardare ed adorare ininterrottamente Dio fatto Bambino; quante notti senza dormire per adorare e vegliare sul Bambino, per coprirLo bene, per sentire se tossiva, per ascoltare il suo Cuoricino che batteva di Amore infinito.
Come gioiva nel vedere Gesù muovere i primi passi, quanti insegnamenti ascoltava da Gesù, dalla Sapienza Incarnata, sì, perchè Maria -nella casetta di Nazareth- dal Figlio conobbe tutti quei misteri divini che mente umana non conosce e non immagina.
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..