Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 30 novembre 2010

Metodo Fazio(so) (Contributi 410)

I fatti sono (o dovrebbero essere) noti a tutti, l'inqualificabile comportamento dei signori Fazio e Saviano che prima danno la parola ai sostenitori dell'eutanasia e poi NEGANO e chi sostiene la vita la possibilità di parlare. 
A partire da questo episodio vi presento l'editoriale di Don Gabriele Mangiarotti tratto da Cultura Cattolica che ci propone un'interessante riflessione:
Siamo forse tutti rimasti sorpresi di fronte al diniego di fare parlare in TV quelle persone che, colpite da gravi malattie e disabilità, si erano rivolte alla trasmissione di Fazio e Saviano per un giusto diritto di replica.
È stato detto loro che in trasmissione si facevano parlare i fatti, non le opinioni, come se la testimonianza di uomini vivi, amanti della vita, passati attraverso gravi prove li rendesse, di fronte ai conduttori di quella trasmissione televisiva, vane idee, opinioni senza consistenza… Leggendo la bellissima biografia di Solženicyn, mi è sembrato di scoprire che la storia si ripete, e che le nefandezze del regime sovietico non hanno insegnato niente a nessuno. Il «metodo Fazio(so)» perpetua i (ne)fasti del passato. Peccato però che si serva dei nostri soldi, quelli pubblici, per mantenersi.

Mi sono venute in mente queste amare considerazioni quando un amico mi ha raccontato di un incontro che si è svolto in questi giorni tra insegnanti di religione, sponsorizzato da un sindacato di categoria, che avrebbe preso le distanze, in modo molto critico, da quanto da anni andiamo sostenendo sul sito di CulturaCattolica.it.
Chiunque è libero di pensarla come vuole, e non mi attarderò a ribadire le motivazioni di quanto, proprio da anni, con Nicola Incampo, andiamo sostenendo. Francamente ci piacerebbe però che queste ragioni venissero ascoltate, in un clima costruttivo di dialogo, e mettendo in campo la capacità di difendere l’assoluta originalità della nostra condizione di cristiani.
Tempo fa è uscito un documento della Congregazione per l’Educazione dal titolo sorprendente: «Il laico cattolico testimone della fede nella scuola». E parlava del laico, del docente di qualunque disciplina! E non varrà forse di più per l’insegnante di religione cattolica?
Certo, abbiamo parlato di «mandato», di «Regno di Dio», della responsabilità che rimane ai Vescovi riguardo alle nomine, anche dei docenti di ruolo, e di ciò siamo fieramente convinti. Se vogliamo che il sale non perda il suo sapore, e che la scuola sia luogo per l’uomo, non spazio da occupare (tra l’altro con molta facilità) per avere una professione remunerativa. Parliamone, da amici, francamente.
Soprattutto non facciamo una «guerra tra poveri», pensando che chi ha posizioni «lecitamente» diverse abbia anche l’opportunità di comunicarle.
Non vogliamo che nella Chiesa il «metodo Fazio(so)» prevalga.
Troppo ci sono care la libertà e l’educazione.
E troppo ci è caro questo Papa che sa dare sempre, pacatamente e fermamente, le ragioni della sua (e nostra) speranza.
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