Benedetto XVI l’ha detto a chiare lettere qualche giorno fa, durante le celebrazioni dell’Immacolata: "I mass media tendono a farci sentire sempre 'spettatori' come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutti 'attori' e nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri". La tradizione cristiana identifica questa presunzione col peccato originale. Il male è sempre degli altri, dunque, e mai nostro. Poi, però, accadono fatti come quelli di domenica 13 dicembre in piazza Duomo a Milano - dove uno “squilibrato” (non si sa fino a che punto “squilibrato”) non solo attenta alla vita del presidente del Consiglio ..
ma rischia di scaraventare il Paese sull’orlo di una grave crisi istituzionale con possibili conseguenze anche sulla tenuta democratica delle istituzioni – che finiscono per interrogarci sull’origine del male.
Il volto insanguinato e gli occhi smarriti di Berlusconi, comunque la si pensi politicamente, non sono uno spettacolo degno di un paese civile e democratico. Stiamo rischiando grosso con la mentalità e la cultura del “tutti contro tutti”, prima ce ne rendiamo conto e prima si riuscirà a riportare l’Italia all’interno di parametri vitali del vivere civile. Il frutto più evidente del pesante clima sociale che stiamo vivendo è che l’avversario politico viene considerato non più come qualcuno cui contrapporsi secondo le normali regole democratiche; esso viene ridotto alla stregua di un nemico da abbattere con ogni mezzo e costi quel che costi. Questo accade quando l’ideologia divide le persone, mettendole contro, e si impadronisce del confronto politico deformandolo. La democrazia non può essere ridotta a un semplice “tu devi pensarla allo stesso modo di come la penso io”, se così fosse a dominare i rapporti sarebbe solo la violenza, mentre è di un confronto schietto e di un dialogo sereno ciò di cui abbiamo bisogno, ciò di cui l’Italia ha bisogno.
La realtà però è che le esortazioni alla calma, alla ragionevolezza e alla compostezza politica, che pure si ripetono da mesi, non hanno effetto. Verrebbe quasi da pensare che la buona volontà da sola non basta e infatti non basta.. C’è bisogno di Altro, di quell’altro con la “a” maiuscola, che spinge una donna come Margherita Coletta, la vedova Coletta, ad affermare: «Chi subisce violenza porta con sé il dolore per tutta la vita, chi commette il male, anche se non ne è ancora cosciente, pagherà portandone il peso nel cuore. Solo il bene spezza la catena del male. Solo un Altro può perdonare».
Ecco ciò di cui abbiamo bisogno per sconfiggere il male che c’è dentro ognuno di noi: del perdono misericordioso di Cristo, senza del quale tutti, ogni giorno, rischieremmo di compiere atti come quello compiuto domenica da Massimo Tartaglia.
ma rischia di scaraventare il Paese sull’orlo di una grave crisi istituzionale con possibili conseguenze anche sulla tenuta democratica delle istituzioni – che finiscono per interrogarci sull’origine del male.
Il volto insanguinato e gli occhi smarriti di Berlusconi, comunque la si pensi politicamente, non sono uno spettacolo degno di un paese civile e democratico. Stiamo rischiando grosso con la mentalità e la cultura del “tutti contro tutti”, prima ce ne rendiamo conto e prima si riuscirà a riportare l’Italia all’interno di parametri vitali del vivere civile. Il frutto più evidente del pesante clima sociale che stiamo vivendo è che l’avversario politico viene considerato non più come qualcuno cui contrapporsi secondo le normali regole democratiche; esso viene ridotto alla stregua di un nemico da abbattere con ogni mezzo e costi quel che costi. Questo accade quando l’ideologia divide le persone, mettendole contro, e si impadronisce del confronto politico deformandolo. La democrazia non può essere ridotta a un semplice “tu devi pensarla allo stesso modo di come la penso io”, se così fosse a dominare i rapporti sarebbe solo la violenza, mentre è di un confronto schietto e di un dialogo sereno ciò di cui abbiamo bisogno, ciò di cui l’Italia ha bisogno.
La realtà però è che le esortazioni alla calma, alla ragionevolezza e alla compostezza politica, che pure si ripetono da mesi, non hanno effetto. Verrebbe quasi da pensare che la buona volontà da sola non basta e infatti non basta.. C’è bisogno di Altro, di quell’altro con la “a” maiuscola, che spinge una donna come Margherita Coletta, la vedova Coletta, ad affermare: «Chi subisce violenza porta con sé il dolore per tutta la vita, chi commette il male, anche se non ne è ancora cosciente, pagherà portandone il peso nel cuore. Solo il bene spezza la catena del male. Solo un Altro può perdonare».
Ecco ciò di cui abbiamo bisogno per sconfiggere il male che c’è dentro ognuno di noi: del perdono misericordioso di Cristo, senza del quale tutti, ogni giorno, rischieremmo di compiere atti come quello compiuto domenica da Massimo Tartaglia.
-
Nessun commento:
Posta un commento
Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..