Il nuovo anno si apre pieno di drammatiche minacce per la civiltà, ma anche ricco di speranze, soprattutto dovute ai più recenti atti del Pontificato di Benedetto XVI. In questa prospettiva, riportiamo un interessante articolo dello scrittore francese Jean Madiran, apparso sul quotidiano “Présent”, il 5 dicembre 2009.
È ufficiale. L’episcopato portoghese ha annunciato che nel maggio 2010 Benedetto XVI andrà a Fatima. Possiamo precederlo e accompagnarlo con la preghiera; possiamo informarci, se non lo si sa o si conosce poco, su ciò che nel 1917 la Santa Vergine ha detto ai tre bambini di Fatima e in seguito a Suor Maria Lucia del Cuore Immacolato.
Possiamo anche sognare. È lecito immaginare che a Fatima Benedetto XVI possa, a suo modo, sorprendere coloro che trovano il suo ecumenismo troppo timoroso, poiché privo di ogni utopia relativista. Nei confronti dei vescovi scismatici di Oriente il Papa potrà compiere un atto ecumenico audace, inatteso, di grande levatura: invitarli a unirsi ai vescovi della Chiesa romana in una consacrazione solenne della Russia alla Santa Vergine.
La Madonna a Fatima aveva chiesto che la Russia fosse consacrata al suo Cuore Immacolato dal Santo Padre unitamente ai vescovi, poiché se ciò non fosse avvenuto avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo. Pio XII, poi Giovanni Paolo II, hanno compiuto questa consacrazione ma, probabilmente, senza manifestare in maniera sufficientemente esplicita che si trattava di un atto: 1. di tutti i vescovi uniti al Papa; 2. che riguardava proprio la Russia. Vi era anche la devozione del primo sabato del mese, che non è stata presa in considerazione.
Di fatto, in ogni caso, anche dopo il crollo della Russia sovietica, i suoi errori, chiaramente sotto il nome comunista o in modo anonimo, hanno continuato a diffondersi in tutto il mondo. A quanto pare, il principale motivo di ciò che si è potuto considerare a torto o a ragione come una riserva della Santa Sede in questo ambito, è che disporre della Russia senza il suo previo consenso poteva sembrare insolente, se non di dubbia validità.
L’obiezione cade se i vescovi della Chiesa scismatica di Russia sono invitati e accettano di unirsi. Altra obiezione: una simile consacrazione non darebbe oltraggiosamente ragione a quanti sostengono che la vera consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria non è ancora avvenuta?
Assolutamente no. Elegantemente, senza averlo risolto, essa renderà questo dibattito inutile. Infatti, a differenza del battesimo o della cresima, che sono amministrati solo una volta, la consacrazione può avvenire più volte.
Perché sarebbe impossibile nell’epoca dell’ecumenismo? Sarebbe molto meno difficile delle discussioni tra teologi e canonisti più competenti per l’inventario dei danni storici che per ripararli. La Chiesa di Russia condivide con la Chiesa cattolica lo stesso fervore nella devozione alla Vergine Maria. Manifestare, senza nessuna concessione né equivoco, un’unione fervente tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Russia sarebbe la prova di una bella e giusta audacia ecumenica, di cui Benedetto XVI è capace, come ha dimostrato in altri ambiti. E soprattutto, la Santa Vergine…
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..