Il post 65 relativo all'iniziativa dei maestri della scuola Manzoni di Cremona, ha avuto un commento che, pur non condividendo in toto, riporto:
Se non imparo a rispettare tutto il mio prossimo, dal nemico all'amico, posso veramente rispettare Gesù?
Gesù nasce dentro di me ogni giorno, è solo che stento a riconoscerlo, può il natale fornirmi uno strumento per sentir di più questa nascita perpetua?
Oppure è solo un gioco della mia immaginazione?
Affinchè Gesù possa nascere in me ogni giorno della mia vita prego affinchè possa io sempre amare e rispettare il prossimo mio creato ad immagine e somiglianza di Dio!
Sono consapevole di non avere la capacità di rispondere in modo esaustivo e quindi invito tutti a dare il loro sincero e fattivo contributo.
Ciò detto, personalmente credo che più che rispettare (che potrebbe essere una conseguenza, ma non il punto di partenza) si debba amare il proprio prossimo.
Questo può avvenire in modo concreto perchè uno si riconosce in primo luogo amato lui (per come è) e di conseguenza ama le persone che incontra. Una cosa da fare è sicuramente pregare perchè Cristo nasca sempre (non solo a Natale o nelle grandi feste, ma ogni singolo giorno, ogni momento).
Penso che amare il prossimo sia volere per lui il massimo possibile, quindi, per noi credenti, che possa conoscere Cristo ed amarLo.
Non amo il mio prossimo nè tantomento lo rispetto se non gli permetto di conoscere Cristo se non dico a lui in tutti i modi possibili cosa per me conta. Se rinuncio (un esempio a caso) al presepe che mi sta di fronte penserà che non è una cosa per me importante, che non significa nulla, lo stesso se non espongo il crocifisso simbolo e segno della mia redenzione.
Ma se io faccio il presepe e do le ragioni a chi viene da un altra cultura del perchè lo faccio, questo è un gesto di amore nei suoi confronti e anche di rispetto perchè non imponendo nulla mi propongo a lui per quello che sono cercando un dialogo fra persone su ciò che costituisce, al fondo, l'essenza di ciascuno.
-
Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
C'è una frase di Giovanni Papini che mi ha sempre colpito:"Anche se Cristo nascesse mille, diecimila volte a Betlemme, a nulla ti gioverebbe se non nasce almeno una volta nel tuo cuore”. Perchè negare questa stupenda possibilità? E' l'incontro con Gesù che cambia la vita delle persone e quel bambinello deposto nel presepe comunica a tutti (cristiani, musulmani, induisti, buddisti, atei...)grandi messaggi di speranza. Come ha detto il Santo Padre all'angelus:" il Presepe, scuola di vita".
RispondiEliminaCome se può fare a meno?