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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 11 gennaio 2010

Così le macerie del comunismo rischiano di travolgere la rinascita della fede (Contributi 222)

Riporto un articolo di Romano Scalfi da Il Sussidiario

A vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino siamo di fronte a una situazione religiosa che non è certamente ideale, soprattutto in Europa. Ne dà un’ampia rassegna il dossier sulle Chiese nell’Est Europa sull’ultimo numero de «La Nuova Europa».


La sfortuna del comunismo in campo politico ha messo a nudo la debolezza della sua ideologia, che non ha retto al logoramento prodotto dal confronto con la realtà. Venuti meno gli ideali politici di un tempo, era normale che la gente cercasse altrove un significato capace di rendere ragionevole la vita, per questo abbiamo assistito al rifiorire della religiosità soprattutto nei paesi dove la fede era stata maggiormente combattuta.
Oggi la situazione è meno promettente. Non c’è dubbio che la religione abbia guadagnato larghi spazi di libertà concessi dalle istituzioni, e questo non è poco. Ormai l’ateismo militante non è più di moda, anzi, il numero di coloro che si dichiarano credenti è in continuo aumento. Ma il rovescio della medaglia è che si allargano le simpatie per un teismo «a propria immagine e somiglianza», che non nega Dio ma lo riduce alla misura di una fantasia stanca e malata.
Lo scoraggiamento non può impedirci di intravedere, in una società culturalmente degradata, i segni positivi di una rinascita, tanto più che il relativismo imperante non offre grandi chances per il futuro. E tuttavia, non possiamo neppure nasconderci che lo scetticismo ha trovato nuovo ossigeno proprio dopo la caduta del comunismo.
Uno scetticismo che ha preso il posto dell’utopismo ingenuo dell’ideologia, tipico della mentalità ottocentesca, che garantiva il paradiso in terra; è oggi, a posteriori, che viene più chiaramente a galla il cuore vero del comunismo: il relativismo agnostico. Lo ha confermato con la solita chiarezza Benedetto XVI parlando, lo scorso 4 dicembre della «lunga e sofferta notte di violenza ed oppressione per un sistema totalitario che, alla fine, ha condotto in un nichilismo, in uno svuotamento delle anime. Nella dittatura comunista, non vi era azione alcuna che sarebbe stata ritenuta male in sé e sempre immorale. Ciò che serviva agli obiettivi del partito era buono - per quanto disumano poteva pur essere». Il partito, «mente, onore e coscienza della nostra epoca» secondo la definizione di Lenin, era l’unica fonte della verità e della moralità; Dio veniva eliminato perché non ci fosse nessuno che si opponesse all’onnipotenza e all’onniscienza dell’uomo incarnato nel partito.
Questa stessa «orgogliosa autonomia», che fin dal IV secolo Basilio il Grande denunciava come il peggior peccato e la maggior disgrazia per l’uomo, la ritroviamo oggi anche sul fronte che sembrerebbe opposto al comunismo: comunisti delusi e liberali scettici si trovano concordi nel sostenere gli stessi ideali vuoti. Così Umberto Eco, insigne rappresentante della subcultura nazionale, può tranquillamente affermare che non esiste nessuna differenza fra verità e menzogna.

Quando al parlamento europeo si promuovono leggi contro la vita e la morale cristiana in genere, quando si condanna il Papa come antidemocratico, quando si propone una «legge fondamentale» che vorrebbe imporre alla Chiesa cattolica l’accesso delle donne al sacerdozio, all’episcopato e al papato, si constata nei fatti che i nemici di un tempo sono diventati amici. Dobbiamo renderci conto che la lotta per la libertà della religione e per la dignità della persona oggi si trova davanti il fronte allargato dell’irrazionalità e della negazione di ogni speranza. «La storia dell’Europa nel XX secolo, - ammonisce il Papa, - dimostra che la responsabilità di fronte a Dio è di importanza decisiva per il retto agire politico».
Ma in ultima analisi, non vale la pena ingaggiare battaglia contro il vuoto del relativismo invadente, le energie vanno riservate per vivere appassionatamente nella Verità incarnata che è Cristo. Una cultura autentica vince sempre, anche attraverso la persecuzione.
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