Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 4 gennaio 2010

Voglia di qualcosa di nuovo (Contributi 215)

Riporto da Il Sussidiario un nuovo articolo di Pigi Colognesi:

Anno nuovo vita nuova, si dice. Ma non ci si crede veramente. E come si potrebbe? Dopo l’Epifania, che tutte le feste le porta via, ci si ritroverà di fronte allo spettacolo di giorni che sono identici a quelli che li hanno preceduti. Abbiamo trascorso le feste cercando attimi e cose speciali, diverse da prima: il grande cenone invece del pranzo in piedi al bar; svegliarsi tardi invece che giusto in tempo per prendere auto o mezzi e andare a lavorare; se ne abbiamo avuto la possibilità, abbiamo anche passato qualche giornata sulla neve invece che in città; all’ultimo dell’anno abbiamo tirato tardi, nella trepida attesa che il vecchio 2009, un anno solito, se ne andasse e arrivasse il giovane 2010, salutato allegramente perché nuovo di pacca.

Ma, magari, sono bastati quattro giorni per accorgerci che anche questo «nuovo» anno non è poi così differente dal precedente. Il fatto è che abbiamo sperato che la novità, il re-inizio potesse dipendere meccanicamente da qualcosa di esterno, come se il passaggio cronologico da un certo istante ad un altro, che determina un convenzionale cambiamento di nome, fosse sufficiente a cambiare la realtà. Ma ci siamo accorti che l’inesorabile scorrere del tempo non sembra preoccuparsi delle nostre misure e dei differenti nomi che noi diamo ai suoi spezzoni. Eppure, non è vero che sia tutto uguale a prima, che il tempo di oggi è come quello di ieri, che il 2010 è come il 2009. Il passato non ritorna mai uguale in tutto e per tutto: ho un anno in più, conosco e conoscerò persone e avvenimenti che ieri non mi appartenevano, faccio una bella scoperta oppure mi ritrovo con un inedito acciacco.
Ma allora, perché tutta questa reale novità non è sufficiente a darmi la lieta certezza che stia cominciando qualcosa di veramente nuovo, che si stia verificando per me un re-inizio? Perché il nuovo non è il diverso, ma il vero. Il semplicemente diverso lo si consuma e alla fine – più o meno in fretta – lo si butta nel calderone del già saputo, dell’ovvio. Esaurita la spinta della novità esteriore, rimane vecchio col suo carico di attese disilluse. Il vero, invece, è sempre nuovo, perché è ciò di cui ho bisogno; ed è sempre bello, anche se l’ho visto un milione di volte, perché è ciò che cerco.

Qualcuno ha detto che il paradiso sarà una perenne sete sempre perennemente soddisfatta. Non ci sarà mai la noia del già saputo e niente potrà essere consumato dalla vecchiaia. Ma già ora posso sperimentare la fresca novità del vero. Quegli amici di sempre che ti sorprendono con una frase particolarmente azzeccata; quei libri che hai già letto e che, riprendendoli in mano, ti sembra di accostare per la prima volta; quelle preghiere che hai recitato assonnato e incosciente decine di mattine e che quel giorno ti lasciano a bocca aperta perché sembrano scritte proprio per te; quella musica canticchiata a memoria di cui senti per la prima volta una melodia o un passaggio.
La grandezza, diceva Albert Camus, arriva come un bel giorno; un giorno che sembrava uguale a tutti gli altri. Non dipende da noi.
A noi tocca non essere distratti nella rincorsa affannosa di un diverso che ha solo la faccia esteriore del nuovo.
A noi tocca avere gli occhi sufficientemente aperti per accorgersene.
-

Nessun commento:

Posta un commento

Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

Lista blog cattolici

LOGO DEL BLOG

LOGO DEL BLOG
inserisci il logo del blog sul tuo blog (anche ridimensionandolo)