Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

sabato 9 gennaio 2010

Salviamo i cristiani, a ogni costo (Contributi 220)

Un attentato ha stroncato in Egitto la vita di 9 persone, cristiani copti, colpevoli di voler celebrare di voler celebrare il Natale (che per il loro calendario cade il 7 gennaio). Rispetto infatti a quanto dice nell'articolo di seguito riportato Mario Mauro (e tratto da Il Sussidiario) ci sono due ulteriori decessi di persone a seguito delle ferite riportate (vedi ANSA)


“Non vi permetteremo di celebrare le feste”: questo è quanto minacciavano a gran voce nell’ultimo periodo alcuni gruppi di musulmani rivolti al vescovo egiziano Kirollos. Si trattava di minacce molto serie, e il vescovo lo sapeva, sentiva un’aria negativa l’altra sera.
Purtroppo non è stato sufficiente l’aver accorciato la funzione natalizia del 7 gennaio. Poco prima della mezzanotte infatti, un commando armato ha sparato all’impazzata contro un gruppo di fedeli della chiesa di San Giovanni a Nag Hamadi, nella provincia di Qena, a una sessantina di chilometri da Luxor. Gli assalitori hanno aperto il fuoco in modo indiscriminato sulla folla, provocando una strage: 7 morti e 9 feriti gravi. Il Vescovo aveva lasciato la chiesa qualche minuto prima dell’arrivo del commando armato.
A scatenare le violenze, il presunto stupro di una dodicenne musulmana avvenuto nel novembre scorso. Nei giorni seguenti, la comunità islamica locale ha bruciato proprietà cristiane e danneggiato edifici. La polizia ha invitato il vescovo Kirollos a restare al sicuro nella propria abitazione, nel timore di nuove violenze.
È urgente che venga espressa da tutti la più ferma condanna per un atto infame e gravissimo che ripropone con forza lo scempio dell’intolleranza religiosa. Urge soprattutto che il governo egiziano si mobiliti a protezione di una minoranza sotto costante minaccia.
È compito della Comunità internazionale e dell’Unione Europea assicurare a tutti, comprese le minoranze, di esprimere liberamente il proprio credo, in nome di quegli ideali di pace e di giustizia su cui si fondano le nostre comunità.
Come è noto, l’Egitto è un paese abitato maggiormente da musulmani che discriminano continuamente la minoranza cristiana (10% della popolazione). Negli innumerevoli episodi degli ultimi anni, provocati dal considerevole aumento del fondamentalismo islamico, c’è una comunanza di metodo e di giustificazione degli atti da parte di questi ultimi: le dispute nascono su questioni che potremmo definire di vita quotidiana, come ad esempio questioni terriere, liti condominiali o contese per le donne.
Lo scontro si trasforma in tempi rapidissimi in contrapposizione religiosa nella quale ha la peggio sempre la minoranza cristiana, sintomo del fatto che siamo di fronte a una persecuzione strisciante che viene spesso camuffata da chi ne è protagonista.
Fede, religione e spiritualità sono sempre maggiormente riconosciute da tutti come un fattore imprescindibile della vita personale e comunitaria di un individuo. Hanno un ruolo rilevante nell’ordine pubblico e nella stabilità sociale. Sono alla base per quanto riguarda le motivazioni sul lavoro, nell’educazione e per la partecipazione civica. Allo stesso tempo i Governi devono fare i conti con una crescita esponenziale dei fenomeni discriminatori tra individui di diverse confessioni.
Per un grandissimo numero di persone oggi la fede religiosa e l’affiliazione a una comunità costituisce l’aspetto più importante della propria identità. In contesti come quello mediorientale, dove soprattutto dopo l’11 settembre 2001 si guarda al cristiano come un surrogato della potenza da distruggere, è grandissima la responsabilità di governi cosiddetti moderati come quello egiziano
Essi, se vogliono veramente un futuro di pace e di dialogo, devono utilizzare ogni mezzo in loro possesso per difendere le minoranze come quella cristiana. Il dialogo tra diverse culture e religioni non può essere un dialogo astratto né deve dare per scontato che l’esperienza religiosa è vissuta nella sua verità e nella globalità delle sue dimensioni. Questo dialogo deve fondarsi sulla tolleranza e la verità. Tolleranza non significa qualunquismo. Tolleranza significa rispettare le convinzioni degli altri, salvaguardando le proprie, e quindi convivere senza violenza.
Nel nostro mondo testimoniare la fede come qualcosa che compie la nostra umanità sta diventando sempre più difficile. Come restare allora certi e saldi, considerando che tutto ciò che succede lì, può succedere a chiunque di noi in qualunque istante?
Occorre ogni giorno di più un altissimo senso di responsabilità di vicinanza e di amore per questi nostri fratelli, dobbiamo entrare in campo tutti con una straordinaria forza perché, salvando i cristiani, permettiamo a Dio di essere nel mondo e di continuare a essere l’unico vero fattore unificante per gli uomini, uniti nella diversità e nell’imperfezione.
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