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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

venerdì 30 luglio 2010

Suor Meena, violentata, “testimone di Luce e Verità per la Chiesa indiana” (Contributi 347)

KANDHAMAL, giovedì, 29 luglio 2010 (ZENIT.org)
Suor Meena, la religiosa picchiata e violentata durante la persecuzione anticristiana scoppiata nello Stato indiano dell'Orissa nell'estate 2008, è “testimone di Luce e Verità per la Chiesa indiana”.

Monsignor John Barwa, Vescovo di Rourkela e zio della suora, l'ha accompagnata e sostenuta nei giorni del processo contro gli estremisti indù che l'hanno violentata e ha rilasciato queste dichiarazioni ad AsiaNews.
Suor Meena, dell'ordine religioso delle Servitrici, svolgeva la sua missione nel centro pastorale Divyajyoti a K Nuagaon, nel distretto di Kandhamal, insieme a un sacerdote, padre Thomas Chellan. La religiosa ha pronunciato i voti perpetui nell'aprile scorso.
Il 25 agosto 2008 è stata presa insieme al sacerdote con cui lavorava nel centro e picchiata, spogliata e fatta andare in giro per il villaggio. A un certo punto i fondamentalisti volevano bruciarla viva insieme al presbitero, ma poi l’hanno violentata. Solo in tarda serata, mentre continuavano ad essere oltraggiati e malmenati, la polizia ha soccorso lei e padre Chellan.
Il caso è giunto davanti al giudice Bira Kishore Mishra. La comunità cristiana accusa le autorità locali di connivenza con gli estremisti, e il processo di suor Meena è visto come l'opportunità di esprimere il desiderio di giustizia della popolazione.
La religiosa, ha spiegato il Vescovo, “cresce e si rafforza quotidianamente, nutrita dall’adorazione eucaristica, dalla Messa e dal rosario. Certo, ci sono dei rari momenti in cui cede a un senso di imprigionamento, stanchezza e dolore; ma grazie alla preghiera di tutta la Chiesa tribale, diventa forte e supera queste crisi”.
“È cinque volte più coraggiosa e mi incoraggia nella mia missione episcopale. Suor Meena sta portando avanti gli studi e la sua carriera accademica, frequenta normalmente il college (dove nessuno sa chi sia) e viaggia normalmente tramite il trasporto pubblico”, ha aggiunto.
Proprio questo crea delle preoccupazioni per la sua sicurezza: “Per me, per la nostra gente e per la Chiesa dell’Orissa, lei è la testimonianza della vittoria della Luce sull’oscurità”.
Il presule ha quindi osservato che “tutti coloro che si ammantano di buio non vogliono che la luce e la verità possano vincere”. “Ecco perché sono preoccupato, ed ecco perché dobbiamo difenderla, senza svelare dove si trovi, in modo da preservare la sua luce”, ha detto.
“Dio ha scelto suor Meena per essere Suo strumento”.
Lo zio le ha chiesto direttamente “se si sentisse spaventata o arrabbiata”, ma lei ha risposto di no. “Cerca giustizia non soltanto per sé, ma anche per il nostro popolo; ma non è arrabbiata”.
“Per quanto riguarda l’identificazione dei colpevoli, mi ha detto che è Dio che la illumina e che lo Spirito Santo le dà la forza per affrontare questo momento – ha concluso il Vescovo –. L’ultima volta che ci siamo trovati insieme prima di un momento simile, insieme alla sua Superiora, abbiamo celebrato un’Eucarestia meravigliosa: oltre tre ore in preghiera con la Parola di Dio e l’eucarestia guaritrice. Un dono di grazia e pace per tutti noi”.
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