Che sia in corso una battaglia fra il bene e il male, fra il piccolo scalcagnato esercito dei fedeli in Gesù Cristo e l'efficente armata dei seguaci del male è cosa evidente agli occhi di tutti. Gli attacchi di cui è stato oggetto il Santo Padre in questi ultimi giorni, gli episodi di violenza verso alcune donne di varie età, la confusione di larghe fasce di credenti in materia di difesa della vita in ogni sua fase, sono solo alcuni dei tanti esempi rivelatori di questo scontro.Oggi come ieri, o forse, meglio, molto più di ieri
l'angelo ribelle si sta scatenando verso i fedeli di Gesù Cristo cercando sempre più di disperderli.
L'ostilità verso tutto ciò che odora, sia pure alla lontana, di cristianesimo è bandito come cosa retrò e non più necessaria. E questo pensiero anti-cristiano a volte intacca anche noi credenti, come quando, ad esempio pensiamo che, tutto sommato ci possiamo salvare anche con la sola nostra bravura.
Nel suo tentativo di costruire una società senza Dio, si è distrutto tutto ciò che di umano esisteva. Circa 75 anni fa T.S.Eliot diceva (i corsivi sono del sottoscritto) "..e ora vivete dispersi su strade che si snodano come nastri, e nessuno conosce il suo vicino (l'era della comunicazione globale è anche paradossalmente l'era della totale estraneità fra le persone) o si interessa a lui a meno che il suo vicino non gli arrechi troppo distrubo. Ma tutti corrono su e giù con le automobili (era l'anno 1934, pensiamo oggi come è ancora più macroscopica la cosa) familiari con le vie, ma senza un luogo in cui risiedere."
L'uomo è diventato estraneo a se stesso poichè (è sempre Eliot che parla) "Là dove non c'è tempio non vi saranno dimore".
Gesù Cristo è la possibilità concreta e tangibile per l'uomo di ogni tempo, lingua, popolo e nazione di incontrare Dio! Stante la totale impossibilità per l'uomo di raggiungere con qualsivoglia scala di sua creazione il Cielo infinito di Dio, Egli stesso, l'Eterno Sommo Eccelso Creatore che è disceso e si è fatto Uomo in mezzo agli uomini, compagno del nostro quotidiano cammino e amico sincero di ogni tentivo di costruzione umana. Lui è Colui che ha già vinto il mondo!
Per cui, nella battaglia della nostra quotidiana esistenza, come nella persecuzione a Cristo e a chi Lo segue, presente nella società di oggi, ciò che ci rende sempre e comunque vittoriosi è l'adesione semplice e commossa a Gesù Cristo e la sequela filiale e generosa alle persone che a loro volta Lo seguono.
Un nome per tutti (ma potrei farne tanti altri): Benedetto XVI.
Ebbene, aldilà del sensazionalismo con cui i mezzi di (dis)informazione sottolineano sempre e solo gli aspetti che più fanno il loro gioco, delle attvità del santo Padre, c'è da dire che il Santo Padre, pur con tutto i lrispetto del caso, SE non parla ex-cathedra è passabile di critica ne' più ne' meno che qualsiasi altro cristiano, anche e soprattutto dai suoi correligionari.
RispondiEliminaIl rispetto per il ruolo e per la persona non esime neppure un papa dalla criticabilità: chi parla pubblicamente, pubblicamente è valutato. Trovo ipocrita quel certo magistero che si appella alla libertà di coscienza dei credenti in casi come quello della Englaro o dell'aborto, per poi negare agli stessi credenti quella stessa libertà di coscienza quando essa è utilizzata nel valutare il pontefice.
Non dimentichiamo che al concilio di Gerusalemme gli stessi Atti degli Apostoli riportano di come Pietro sostenesse una posizione legalistica che uscì teologicamente sconfitta dal confronto con Paolo, e ricordiamo come ai tempi di Sant'Atanasio, al concilio di rimini (posto tra quello di nicea e quello di costantinopoli), l'allora pontefice Leopoldo II (mi pare che fosse, ma non ricordo bene) abbracciò nientemeno che un'eresia, adottando i lcredo ariano come credo ufficiale della chiesa di roma, sconfessando nientemeno che la Santissima Trinità.
Giusto perciò denunciare le strumentalizzazioni e le faziosità giornalistiche, ma occhio: non confondiamo l'essere cattolici con una puerile "papolatria".
Buon proseguimento di quaresima a tutti, pace e bene! ^^