Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

giovedì 2 aprile 2009

Contributi 58 - Notizie da Yaoundé

da: http://www.tempi.it/esteri/006131-qui-nessuno-si-perso-una-sola-delle-sue-parole

Qui nessuno si è perso una sola delle sue parole
La testimonianza di due missionari italiani a Yaoundé
di Rodolfo Casadei

Padre Maurizio finalmente può farsi la sua pastasciutta. Sono le 18 ed è dalla 7 di mattina che non mangia: prima al centro a raccogliere le ultime notizie sui ragazzi, poi al commissariato di polizia a intercedere per un arrestato, poi all’ospedale a visitare quell’altro che si è procurato un gran taglio sulla testa: «Lui dice che lo ha colpito il treno mentre fumava la sua robaccia vicino ai binari, ma si vede bene che è un colpo di machete: sicuramente è andato a mettere le mani dove non doveva». La giornata è volata.
Finalmente torna anche padre Marco, dopo le lezioni al liceo di quartiere e le attività parrocchiali. Padre Maurizio Bezzi e padre Marco Pagani, quasi coetanei cinquantenni, sono i due missionari del Pime (bergamasco il primo, milanese il secondo) che hanno creato a Yaoundé il centro Edimar, frequentato ogni giorno da 200 ragazzi di strada che lì trovano amicizia, soccorso e la possibilità di riprendere in mano la vita.
«Quando uno di loro finisce all’ospedale, lo faccio accudire da un paio di compagni: in questo modo vedono la fiducia che ho in loro, si sentono considerati e crescono nell’autostima. Noi cerchiamo di ricreare i rapporti con le famiglie di origine, ma il problema è proprio lì: la crisi della famiglia dentro alla generale crisi della società africana produce questi giovani che si sentono abbandonati».
I giornalisti italiani, almeno quelli cattolici, hanno affollato il centro Edimar nei giorni della visita del Papa. Non tutti avevano la necessaria apertura mentale. «A uno ho citato una frase di padre Gheddo su Vangelo e sviluppo, e lui mi ha risposto: “No, questa non la scrivo, Gheddo è troppo conservatore”».
«Sempre meglio di quelli che sono rimasti in hotel per tutta la durata del soggiorno del Papa per paura di prendere la malaria», ironizza padre Marco.
Il turbine della polemica sul condom e l’Aids qui è passato senza lasciare tracce: «A parte il fatto che qui le autorità promuovono da anni il metodo ugandese, cioè l’Abc di astinenza, fedeltà di coppia e condom solo in terza posizione, l’unico attivista dei diritti umani che si è unito alle critiche contro il Papa ha rilasciato le sue dichiarazioni alla stampa estera: su quella camerunese non s’è letta una riga.
I giornali dei partiti di opposizione hanno criticato la visita del Papa ma solo perché secondo loro è stata strumentalizzata nell’interesse del capo dello Stato. Nemmeno loro ce l’avevano con Benedetto XVI».
«A me le persone adulte dicono: “Sul preservativo ha ragione il Papa, ci trattano come scemi!”. Per non parlare di quelli che si vantano: “Anch’io ho sempre preferito senza”», rivela padre Maurizio.
Da ciò non si concluda che i camerunesi non sono gente seria: «Dovevi essere allo stadio alla celebrazione eucaristica», dice serio padre Marco. «In 60 mila hanno ballato, cantato e suonato i tamburi per un’ora, sembrava la più scatenata delle feste.
Ma quando il Papa ha preso la parola per l’omelia, ha evocato le sofferenze del popolo e la speranza di Cristo, è sceso il silenzio assoluto. Non si sono persi un parola, erano tutti emozionati fino alle lacrime.
Io e Maurizio ci siamo guardati in faccia: “Dobbiamo riprendere queste cose coi nostri giovani, è ciò che desiderano”».

2 commenti:

  1. La promessa di Gesù che la Chiesa resterà sino alla fine dei tempi si avvera in queste giovani chiese, mi viene sempre più da rimboccarmi le maniche affinchè il Signore trovi la fede ancora accesa anche dalle nostre parti!

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  2. in questi missionari , in questi sacerdoti , in questi uomini consacrati a Dio si vede Gesù , e si sente la sua parola . Portare a tutti cibo , acqua , farmaci e l'indispensabile per vivere è una grande opera che gli uomini consacrati a Dio fanno a rischio della propria vita .

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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