Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

venerdì 10 aprile 2009

Contributi 74 - Niente preghiera, niente soluzioni

Ero un giovane studente di teologia quando venne il cardinale Josef Tomko a presiedere una S. Messa per noi seminaristi. Il santo papa Giovanni Paolo II era in convalescenza all'ospedale Gemelli, dopo aver subito l'attentato il 13 maggio di quello stesso anno.
Non ricordo bene cosa stessero celebrando a Roma: mi pare il sinodo dei vescovi; il cardinale Tomko era stato incaricato dal papa di coordinare l'evento. Ricordo che durante l'omelia Tomko ci disse che era andato all'ospedale a presentare al papa il programma del sinodo: "'Il papa a letto mi dava l'impressione di un leone in gabbia.
Gli dissi che tutto era pronto per il sinodo. Il luogo che doveva accogliere i vescovi era pronto. "Bene, bene", rispose il papa. I relatori erano stati scelti. "Bene, bene", disse il papa, ma il tono della voce aveva adesso una punta di impazienza. Tutto il coordinamento era pronto. "Bene, bene", disse ancora il papa, ma stavolta il tono della voce lasciava capire che avevo tralasciato una cosa che per lui era molto importante. Chiesi: 'Santo padre, manca qualcosa?' Allora mi rispose con impeto: 'Ma la preghiera l'avete preparata?'"
Giovanni Paolo II, da gran santo qual era, sapeva bene che si possono fare tante cose per il Signore, ma senza la Sua forza non si conclude nulla.
E' stato Lui stesso a dircelo in Giovanni 15, 5: «Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla». E in un'altra parte della Scrittura, in Efesini 6, 18 Gesù ci dice a questo riguardo una cosa fondamentale. Il versetto 18 è la conclusione di un discorso nel quale Dio ci spiega come vincere le nostre battaglie spirituali. Il versetto 18 contiene il cemento di tutto: «Pregate incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito». Anche quando sei sotto pressione? Anche se non hai tempo per pregare? Devi pregare specialmente quando non hai tempo!
Fìssati in mente quell'immagine di Giovanni Paolo II impaziente col suo cardinale perché non gli aveva detto prima di tutto la cosa più importante: abbiamo preparato il tempo della preghiera. Abbiamo disperatamente bisogno di capire l'importanza della preghiera.
Il tempo speso in preghiera non è tempo buttato via, non è tempo perso, è il tempo che ci farà risparmiare tempo e sforzi.
E' il tempo che farà andare le cose in maniera semplice e rapida - cosa che non succederebbe se non ci fossimo presi del tempo con Dio per parlarGli dei nostri problemi. Dio ci ha detto chiaramente che vuole che Gli presentiamo i nostri bisogni, soprattutto se siamo disorientati e senza tempo per farlo. In Luca 18, 1 Gesù ha mostrato ai Suoi discepoli la «necessità di pregare sempre, senza stancarsi». In 1 Tessalonicesi 5, 17, Dio ci dice: «pregate incessantemente». Non solo quando ci sono problemi, ma sempre!
Il motivo per cui facciamo fatica a pregare quando siamo sotto pressione è perché la nostra fiducia è altrove.
Con la bocca diciamo che è in Dio, ma in realtà confidiamo nella nostra capacità di fare quella determinata cosa, nei nostri sforzi, nei nostri incontri di programmazione, nella nostra capacità di persuasione, negli aiuti che possiamo trovare da qualche parte.
"Se solo si potesse lavorare un po' di più. Se solo si potesse fare un piano migliore. Se solo il tale o il talaltro ci aiutassero", ecco dove spesso risiede la nostra fiducia! E l'indicatore che ci fa capire dove risiede la nostra fiducia è la proporzione del tempo che usiamo per incontri di programmazione paragonati al tempo che spendiamo in incontri di preghiera, nei quali presentiamo le nostre necessità a Dio nostro Padre.
Lui ci ricorda nel Salmo 126, 1: «Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode».
Ha fatto più cose Madre Teresa di Calcutta con la sua preghiera che non un esercito di volontari della filantropia. Quando stai alla presenza di Dio, acquisti la chiarezza sui problemi o sulle persone, le persone che stai cercando di cambiare cominciano a cambiare - perché Dio cambia il tuo cuore nei loro confronti.
La preghiera addolcisce i cuori, si presentano soluzioni inaspettate e ostacoli inamovibili cominciano a sbriciolarsi. E tutto questo perché hai fatto della preghiera il tuo metodo principale di azione.
Gesù passava le notti in preghiera, è naturale che un discepolo di Cristo sia un uomo o una donna di preghiera. San Giovanni Calabria diceva ai suoi religiosi: "Lasciate tutto, ma non lasciate la preghiera!" Non dimenticarti una cosa importante: la preghiera cresce solo sul terreno irrigato dall'amore. Se in te ci sono attaccamenti, egoismi, mondanità, peccati che non vuoi estirpare, orgoglio, la preghiera non può mettere radici.
Ci sono miracoli che ti stanno aspettando se sei disposto a pagare il prezzo di pregare quando ti sembra che non ci sia il tempo. Se pensi che hai troppe cose da fare per avere il tempo di pregare, allora preparati a concludere poco o nulla! La preghiera e la carità ottengono tutto!
Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto
don Luciano
da http://www.incontriconlaparola.com

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