"Il viaggio alla ricerca di Dio, almeno su questa terra, non si concluderà mai", ha spiegato Benedetto XVI ricordando uno degli uomini passati alla storia come ricercatori di Dio, Sant'Anselmo. Il Papa si è fatto presente questo martedì pomeriggio alla solenne Eucaristia celebrata nella Cattedrale di Aosta in occasione delle celebrazioni per il IX centenario della morte del grande filosofo e teologo, con un messaggio al suo inviato speciale, il Cardinale Giacomo Biffi.
Nel testo, letto dall'Arcivescovo emerito di Bologna nella festa liturgica del santo, il Pontefice ripercorre la vita del monaco nato tra le montagne di Aosta, che divenne Arcivescovo primate d'Inghilterra, con sede a Canterbury, dove morì il 21 aprile 1109.
Nel testo, letto dall'Arcivescovo emerito di Bologna nella festa liturgica del santo, il Pontefice ripercorre la vita del monaco nato tra le montagne di Aosta, che divenne Arcivescovo primate d'Inghilterra, con sede a Canterbury, dove morì il 21 aprile 1109.
Ad Anselmo "Dio appare come ciò di cui non è possibile pensare qualcosa di più grande: forse a questa sua intuizione non era estraneo lo sguardo volto fin dalla fanciullezza a quelle vette inaccessibili" di Aosta, spiega il Vescovo di Roma nel messaggio.
"Di fatto, sempre meglio egli si renderà conto che Dio si trova a una altezza inaccessibile, situata oltre i traguardi a cui l'uomo può arrivare, dal momento che Dio sta al di là del pensabile".
"Per questo il viaggio alla ricerca di Dio, almeno su questa terra, non si concluderà mai, ma sarà sempre pensiero e anelito, rigoroso procedimento dell'intelletto e implorante domanda del cuore", sottolinea.
Per il Papa, sono "programmatiche per ogni ricerca teologica" le parole di Anselmo all'inizio del suo famoso "Proslogion": "Non tento, Signore, di penetrare la tua profondità, perché non posso neppure da lontano mettere a confronto con essa il mio intelletto; ma desidero intendere, almeno fino a un certo punto, la tua verità, che il mio cuore crede e ama. Non cerco infatti di capire per credere, ma credo per capire".
Secondo il Pontefice, Anselmo conserva "tuttora una grande attualità e un forte fascino", motivo per il quale loda l'iniziativa di pubblicare nuovamente le sue opere, in cui la fede e la ragione si trovano "mirabilmente unite".
(..)
La Santa Sede ha pubblicato questo martedì un messaggio del Santo Padre inviato all'Abate Primate dei Monaci Benedettini Confederati, Dom Notker Wolf, in occasione del centenario."Ricordando con animo devoto" - scrive il Papa nel Messaggio in latino - "la figura di questo santo, desideriamo elogiare e illustrare l'infinita ricchezza del suo sapere; che gli uomini del nostro tempo, soprattutto europei, si avvicinino a lui, per riscoprire la sua solida e ricca dottrina".
Non si finisce mai di viaggiare alla scoperta di Dio, è un pellegrinaggio entusiasmante che vale la pena intraprendere!Ciao!
RispondiElimina