E’ solo davanti alle sofferenze e alle difficoltà estreme che si riscopre il senso della vita.
In Abruzzo ci sono fratelli feriti nel corpo e nell'anima, privati dei loro affetti, sono fratelli che pensano a vivere e non certo a come morire.
“Neppure recisa mi arrendo”: era questo il motto che campeggiava dietro l’altare del Venerdì Santo mentre 205 bare erano state allineate sul piazzale.
Questi fratelli sono stati recisi eppure non si sono piegati.
E’ la vita che grida la sua forza, pur davanti alla sua fragilità.
Una forza piena di speranza reale che può rimettere in cammino un popolo senza dimenticare niente.
Stiamo vedendo in qualche modo quello che una volta, ricordando San Benedetto nel 1980, disse Giovanni Paolo II : "era necessario che l'eroico diventasse quotidiano e che il quotidiano diventasse erorico".
Fino a pochi giorni fa si parlava di diritto alla morte come senso di civiltà, ora tutto tace perché questa realtà ci fa comprendere che c’è un solo diritto, una sola dignità, un solo miracolo: quello di vivere.
Il cuore degli italiani, il loro eroismo è quello che abbiamo visto in questi giorni.
Tutto il resto ha il sapore da chiacchere da bar, o meglio: da salotto radical-chic.
SamizdatOnLine
Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
Buona domenica della Misericordia.
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